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Il volume ripubblica, con aggiornamenti e ampliamenti, un'introduzione allo Spaccio de la bestia trionfante, già uscita in Francia nel 1999. L'iniziativa è lodevole, poiché le pagine di Ordine sono davvero preziose per decifrare in tutte le sue pieghe l'opera bruniana, apparsa a Londra nel 1584-1585 insieme ad altri cinque dialoghi italiani. Eseguendo una vera e propria anatomia, il critico passa in rassegna tutti i temi di queste pagine e al tempo stesso ne ricostruisce la dimensione intertestuale: "Il dialogo che il Nolano intreccia con testi e con autori che hanno giocato un ruolo importante nel dibattito sui vizi e sulle virtù, sulla religione e sula giustizia, sulla vita attiva e sulla vita contemplativa". Ordine disegna così con finezza il quadro dei rapporti con la cultura francese, sullo sfondo delle "guerre di religione fra gli anni Sessanta e Ottanta del Cinquecento". Lo Spaccio rivela così una fitta serie di allusioni al dibattito etico-religioso presso la corte di Enrico III ed emergono singolari coincidenze con i Mémoires di Michel de Castelnau e gli opuscoli anti-protestanti di Pierre de Ronsard. Ma questa illuminazione del contesto e questa rilettura "comparata" mettono anche in luce la dimensione politica o propagandistica del dialogo bruniano: i temi della pace e della giustizia, dell'età dell'oro e della filosofia sono infatti orientati a un elogio comune del re francese e di Elisabetta d'Inghilterra, nell'utopia di un'Europa liberata dalla violenza e dal vizio. Devono essere i sovrani a recuperare i valori autentici della morale, formando un baluardo contro gli opposti estremismi dei cattolici e dei protestanti: la "supremazia degli interessi dello stato su quelli della religione" (seguendo la grande lezione di Niccolò Machiavelli) diventa così il motivo più profondo e più radicalmente innovatore del dialogo.
Rinaldo Rinaldi
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