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L' enigma del trattato. John M. Keynes e Piero Sraffa alle prese con un mistero del Settecento
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L' enigma del trattato. John M. Keynes e Piero Sraffa alle prese con un mistero del Settecento - Gianfranco Dioguardi - copertina
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Descrizione


Uno strano, anonimo libretto pubblicato nel lontano 1740 e la ricerca della sua paternità danno origine a una intricata e intrigante vicenda che si dipana con approfondite analisi bibliofile e accurate nonché contrastate indagini sui misteriosi personaggi che la animano. Protagonisti dell'avventura intellettuale sono due famosi economisti - John Maynard Keynes e Piero Sraffa -, vissuti entrambi a Cambridge, dove hanno insegnato, intrattenendo fra loro stretti rapporti intellettuali e un'intensa amicizia. E, naturalmente, protagonista è lo stesso David Hume, che si scopre essere l'autore del piccolo saggio. La ricostruzione della vicenda, effettuata in un breve e conciso pamphlet di immediata lettura, consente di rivisitare l'Introduzione che i due economisti scrissero a firma congiunta, pubblicandola nel 1938 presso Cambridge University Press in un'edizione che presentava anche il testo in facsimile del breve saggio di Hume per quasi duecento anni completamente dimenticato, testo che qui viene riproposto integralmente in appendice.
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Dettagli

2011
1 settembre 2011
109 p., Brossura
9788860366689

Voce della critica

  Sì, è davvero stata "la magia intellettuale che si respira nell'Università di Cambridge a rendere possibile questa storia": la grandezza di un ambiente intellettuale e dei suoi circoli, ma anche di un'irripetibile finestra storica. La storia è quella di un saggio, un piccolo riassunto del 1740 delle tesi principali del Treatise on Human Nature di David Hume (1738); saggio del quale John Maynard Keynes e Piero Sraffa riuscirono a stabilire nel 1938 la reale paternità, contro una tradizione che, per colpa di un riferimento a un tale Smith in una lettera di Hume proprio del 1740, assegnava l'Abstract all'autore della Ricchezza delle nazioni, Adam Smith. Un vero e proprio enigma, come recita il titolo dell'utile scritto di Gianfranco Dioguardi, poiché in realtà, nonostante le prove a sostegno della tesi di Keynes e Sraffa, non pochi storici del pensiero continuano a ritenere Smith l'autore dell'Abstract. Ciò che permise di stabilire quella magia intellettuale di Cambridge – sulla quale Dioguardi insiste con vera passione – è che a scrivere l'Abstract, in terza persona, fu lo stesso Hume, nel tentativo di rimediare, con un più rapido e accattivante estratto, all'insuccesso del Treatise. Potrà stupire la sincerità di Dioguardi, che ammette di essere venuto a conoscenza dell'enigma leggendo le memorie di Luigi Pasinetti (Keynes e i keynesiani di Cambridge, Laterza, 2010). E tuttavia, magari inconsapevolmente, l'autore dimostra di partecipare a un ben più ampio desiderio di comprendere l'ambiguo rapporto tra il filosofo degli animal spirits e l'economista (Keynes) che proprio da Hume partì per rivoluzionare la teoria economica; l'economista al quale si guarda ancora, con rinnovato interesse, ai tempi della crisi globale. Mario Cedrini

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