Lo stagno di fuoco

Giudizio incerto su questo che poteva essere il libro dell'anno ma che al tempo stesso ha rischiato di essere gettato tra le fiamme dell'inferno... tanto per restare in tema. L'idea è assolutamente affascinante e interessanti sono i suoi sviluppi a livello generale. Alcune parti in cui l'autore si abbandona a trame collaterali sono apprezzabili e arricchiscono l'opera, mentre altre l'appesantiscono e mettono a dura prova la pazienza del lettore (sig. Nadir, la capacità di sintesi è un dono anche per chi vende parole!) Stesso appunto per alcune parti in cui si è immersi in così profonde e contorte riflessioni psicologiche dei personaggi che si perde il filo e il senso dell'azione. Magari un editing più severo avrebbe giovato all'economia del libro e all'entusiasmo del lettore. Mirabile la descrizione dei luoghi infernali e dell'epopea dei dannati, così come mi sembra molto buona la caratterizzazione dei personaggi principali e secondari. I vari cambi di narratore e di tempo creano un ottimo espediente per cambiare il fuoco e "staccarsi" da momenti molto intensi, però a mio parere non sempre riescono fluidi e chiari. Personalmente mi è sembrata molto sbrigativa la conclusione nel Lago, soprattutto dopo un crescendo di centinaia di pagine. Ritengo comunque Lo Stagno di Fuoco un'ottima opera prima, pieno di risorse, spunti di riflessione e momenti indimenticabili. Spero di poter leggere presto un altro libro dell'autore.

Il libro l'ho letto già alcuni anni fa, ma ci penso ancora adesso. È un libro che ti resta dentro. FANTASTICO anche se un pò lungo...

L'idea è geniale, pero' man mano che si va avanti con la lettura si rischia di impazzire se si vuol seguire un filo conduttore , talmente sono tanti i personaggi , le ambientazioni e gli spostamenti spazio/temporali.Non sono riuscito a finire il racconto nonostate abbia letto oltre 150 pagine.