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"La grande corsa al laboratorio delle staminali" titola il "Sole 24 Ore" nelle sue pagine di economia, domenica 8 dicembre, narrando la storia di Paolo Macchiarini, chirurgo di Padova, che, "emigrato" a Barcellona, ha qui trapiantato una trachea "ingegnerizzata" con cellule staminali della stessa paziente. Queste cellule, prima coltivate in vitro, servirannoariparare il danno gravissimo prodotto alla trachea da una forma di tubercolosi. E alla faccia di tutte le crisi economiche, viene descritta una crescita nel 2008 del 296 per cento per il mercato delle staminali! I giornali scientifici, come quelli economici sono pieni di notizie da prima pagina sulle cellule staminali e le loro potenziali ricadute terapeutiche. Le sbalorditive dimostrazioni – secondo le quali solo un piccolo numero di cellule con proprietà staminali (lo 0,0001-0,1 per cento) sarebbero responsabili di generare ed espandere il tumore – sono oggi molto discusse e ci dicono quanta strada deve ancora fare la ricerca fondamentale sulla via della medicina scientifica. La riprogrammazione delle cellule è così in testa alla lista delle scoperte dell'anno 2008, secondo l'autorevole rivista scientifica "Science". Inserendo in cellule differenziate alcuni geni che ne azzerano l'orologio biologico, gli studiosi stanno capendo i meccanismi della programmazione cellulare durante lo sviluppo e propongono nuove terapie.
È un campo ricchissimo di risultati, ma anche di false e/o premature speranze, dove la magica parola "staminale" fa da vessillo e marchio pubblicitario. Per saperne molto di più sulle cellule staminali e i dibattiti che hanno sollevato, ci soccorre allora il bel saggio di Armando Massarenti. Si tratta di un'opera di solida fondazione filosofica, ma che parla di George W. Bush, Angelo Vescovi, Catherine Verfaillie, Giulio Cossu e Mario Capecchi, di comitati etici, di strepitose scoperte, di dubbi e di falsi scientifici. Questo suo calarsi nella calda attualità è un efficace tonico per affrontare le novità scientifiche e le sfide etiche, economiche, normative che continuamente si pongono.
Massarenti è collaboratore del domenicale del "Sole 24 Ore" e ben conosce la necessità di capire un mondo in rapido cambiamento: ci mette quindi a disposizione, fatti, riflessioni, un utile glossario finale. La tesi è che, se la posta in gioco è enorme, con la promessa di eliminare una quantità di sofferenza dal mondo, sono davvero "esili le argomentazioni a favore dei divieti alla ricerca incentrate sulla personalità dell'embrione su cui si è insistito in questi anni, in Italia più che altrove". Con efficace documentazione, l'autore dimostra come sia ancora meno condivisibile la scelta di puntare solo sulla ricerca sulle staminali adulte, che non presenterebbe problemi etici in quanto non comporterebbe la distruzione di embrioni. A un osservatore appena informato dei fatti della biologia contemporanea, il dibattito italiano appare troppo "ideologizzato" sui temi etici cari alla chiesa cattolica e troppo poco attento agli sviluppi della ricerca (che al massimo vengono usati in termini strumentali alla diatriba). Massarenti scrive: "Il secolo delle staminali deve ancora trovare la sua vera bussola etica. Per farlo deve cominciare a fare il punto su come stanno effettivamente le cose. Deve cominciare a capire che la cattiva informazione, quella priva di cautele e di equilibrio, può far male più di ogni altra cosa". E i suoi richiami al metodo della scienza e a un suo strumento centrale, la revisione da parte di esperti (la cosiddetta peer-review), sono un vero balsamo per chi crede alla necessità di un minimo di razionalità nel giudicare e nello scegliere.
Come non sottoscrivere la considerazione secondo cui: "Così come la democrazia è la peggiore forma di governo a eccezione di tutte le altre, secondo la famosa battuta di Churchill, anche la peer-review, benché sia lontana dall'essere perfetta, non ha ancora trovato una degna sostituta. E forse è proprio perchè assomiglia alla democrazia e allo stato di diritto, e ne condivide i valori di fondo, che, nei paesi in cui la si adotta con rigore, la scienza e la medicina producono, come si diceva, a parità di finanziamenti, risultati immensamente più efficaci"?
Aldo Fasolo
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