Prospettive indoeuropee

E' davvero consigliato questo breve volume ad opera di Giorgio Locchi dove sono raccolti quattro saggi sugli Indoeuropei, o meglio sulla civiltà indoeuropea. In questi saggi lo scrittore romano, che collaborò in un'opera con Alain de Benoist ("Il male americano") l'esponente di punta della "Nouvelle Droite", tratta: del "fatto indoeuropeo", della struttura della famiglia nella società indoeuropea, del "macrantopo"indoeuropeo ed infine del rapporto tra identità indoeuropea e mondo moderno. Si tratta di studi che vanno ad analizzare la linguistica e la civiltà indoeuropee, in quanto come afferma Locchi è evidente che una lingua sia parlata da un popolo che rispecchia delle caratteristiche comuni pur appartenendo ad aree geografiche differenti. Su questa civiltà, come è noto, sono stati compiuti diversi studi da parte di antropologi, linguisti, come Lèvy-Strauss, Benveniste, Devoto e soprattutto Dumèzil, il quale mise in evidenza, con lo studio comparato delle religioni, la tripartizione della società indoeuropea. Certamente non è un saggio adatto a tutti, in quanto presenta una certa complessità di lettura, ma è un buon punto di inizio per chi voglia addentrarsi in questi argomenti che hanno un loro fascino e un loro rigore, in quanto non bisogna dimenticare che la civiltà indoeuropea è alla base di quello che l'Europa e le civiltà più lontane hanno rappresentato per la storia dell'umanità. Il nostro passato indoeuropeo è di notevole importanza per comprendere e determinare il rapporto con l'attuale civiltà. Gli Indoeuropei vengono visti, pertanto, come un nuovo passato che continua ad aprire le sue porte davanti a noi e che molti scelgono di rivendicare come proprio retaggio culturale, storico, in una sola parola di Civiltà.