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Scadente
Questo volume di Adriano Romualdi, ripubblicato a distanza di parecchi anni dalla prima edizione per i tipi di Settimo Sigillo, è significativo nel contesto della produzione saggistica romualdiana, in quanto ne rappresenta l'interesse principale: la cultura e la storia germaniche, qui analizzate nel periodo tra la fine della Prima guerra mondiale e il 1932, cioè l'anno prima della presa del potere di Adolf Hitler. La Rivoluzione Conservatrice che qui viene studiata è analizzata in tutti i suoi aspetti: dal conservatorismo di Thomas Mann, a quello di Arthur Moeller van den Bruck autore del libro dal titolo profetico: "Il Terzo Reich" al quale viene dedicato un intero capitolo, ad autori fondamentali della Destra tedesca come Junger, Spengler, Niekisch, Benn, ecc viene poi preso in considerazione il movimento giovanile tedesco dei Wandervogel e tutta una serie di Associazioni e correnti politico - culturali che furono all'origine del Nazionalsocialismo e avevano come fattore aggregante l'opposizione al marxismo, e al vecchio mondo liberal - borghese in decadenza in nome di nuovi valori eroici ed aristocratici, in senso spirituale. Quello che l'Autore cerca di dimostrare col suo studio (che poi non è nient'altro che la rielaborazione della sua tesi di laurea, il cui relatore fu Renzo De Felice) è che la Rivoluzione Conservatrice ebbe un ruolo in parte critico al Nazionalsocialismo per il suo essere demagogico e fenomeno di massa, dall'altra anticipò alcuni temi cari all'ideologia nazista, quali l'antisemitismo, il razzismo e una visione gerarchica dei rapporti Stato - individuo, in cui l'interesse individuale era sacrificato al bene della comunità nazionale. Il libro è davvero consigliato per tutti quanti vogliono conoscere questo filone della cultura tedesca poco conosciuto ai più. Romualdi non fece mai mistero della sua appartenenza a una Destra ideale più che politica, ma in questo saggio seppe fare un'analisi storica e culturale non propagandistica, ma scientifica.
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