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Ho riletto il libro in questi giorni di ferie e ne sono rimasto ancora impressionato. Ho dei dubbi quanto penso al capitale di partenza necessario per "sistemare" la casa modello Mercalli (dato che sono già impiccato col mutuo) e il suo elenco di cose inutili cui rinunciare lo applico da venti anni...ma ha maledettamente ragione. Penso solo alla follia del settore costruzioni, con le strade tra Cremona e Brescia cementificate a forza di capannoni costruiti da gente senza soldi (con prestiti bancari) senza sapere a chi rivenderli ma dando per certo che qualcuno li avrebbe comprati (con altri prestiti bancari) per farci prodotti con cui ingozzare gente che avrebbe comprato pagando con carte di credito revolving...oggi tutto questo è fermo ed è un disastro ma temo la follia di chi vuol far ripartire la dea "crescita". Mercalli ha ragioni non da vendere ma da regalare, da regalare a tutti quelli che non vogliono chiudere gli occhi di fronte ad una pretesa di crescita esponenziale senza fine. Meglio capire almeno da ora che la crescita che non c'è è una fortuna e non una iattura e cominciare a lavore per il benessere in un'ottica diversa da quella, palesemente fallimentare degli ultimi 30 anni.
Parole semplici e grande competenza, le sue esperienze di risparmio delle risorse, dall'acqua al calore,alla rinuncia ai mille piccoli capricci, fanno capire che basta davvero poco per riscoprire i veri valori della felicità. Le citazioni sono tante, ma non danno la sensazione di snobismo, ci ricordano invece che l'uomo si rifiuta di sentire il grido di dolore delle terra, di vedere che la sta distruggendo e con essa se stesso, perchè "Chi crede che una crescita esponenziale possa durare all'infinito in un mondo finito è un pazzo oppure un economista" parole di Kenneth E. Boulding già nel 1966, o ancora di Seneca, lì a ricordare che "Sarebbe già un conforto per la nostra debolezza se tutto perisse con la stessa lentezza con cui si è formato. Invece la crescita è lenta, la rovina è rapida." Così scriveva a Lucillo, e forse senza saperlo anche a noi, Luca Mercalli per fortuna ce lo fa notare e suggerisce di fare qualcosa invece di parlare e lamentarsi, perchè da soli sarà poco ma coinvolgendo amici e conoscenti possiamo sperare di avere ancora un futuro: migliore? Più felice? Chissà, ma provate a piantare due fragole sul balcone, o i pomodori e con poca fatica... che soffisfazione. E poi ricordarsi di prendersi del tempo, per se stessi e per le relazioni sociali. Suggerimenti non da poco e... a impatto zero.
Intelligenti, illuminanti riflessioni sul mondo passato, attuale e che verrà. Nozioni semplici alla portata anche dei non-iniziati per imparare a vivere in modo ecologicamente corretto. Un ottimo libro.
Recensioni
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Finalista Premio Bancarella 2012
E se la crisi del 2008 rappresentasse qualcosa di molto più radicale di una profonda depressione? E se ci stesse dicendo che l'intero modello basato sulla crescita che abbiamo creato negli ultimi cinquant'anni è semplicemente insostenibile economicamente ed ecologicamente e che il 2008 è stato quando abbiamo sbattuto contro il muro, quando madre natura e il mercato hanno entrambi detto "basta così"?
Il meteorologo di “Che tempo che fa” mette tutto nero su bianco. Non si tratta però delle nubi cariche di pioggia sullo sfondo di un cielo terso, sia chiaro: Mercalli ha messo per iscritto le sue considerazioni sulle crisi profondissime in atto, e suggerisce idee per prepararsi a “… vivere in un mondo con meno risorse, meno energia e meno abbondanza”.
Quanto alla possibile “più felicità” cui si fa riferimento nel sottotitolo del libro, dipenderà da noi cittadini, e dalla capacità di resilienza che sapremo dimostrare.
Resilienza, come ci spiega lo stesso Mercalli, è la proprietà di assorbire un trauma senza collassare, e sapersi adattare alle nuove condizioni di vita che cambiamenti drammatici impongono.
Nel libro pubblicato da Chiarelettere, il presidente della Società meteorologica italiana traccia infatti un quadro a tinte fosche di quel che sta accadendo: il collasso imminente, riassume Mercalli è visibile in molti segni che ci ostiniamo a non voler vedere, e il nostro attuale mantenimento di uno stile di vita al di sopra delle nostre possibilità somiglia molto al “camminare bendati in un campo minato”.
Siamo ancora in tempo, ma i margini si riducono ogni giorno, e tutte le risorse che dovremmo impiegare per prepararci ad un mondo più “sobrio” (sì, è un eufemismo) vengono allegramente sperperate nel tentativo di arroccarsi su privilegi che sono già retaggio di un’epoca passata.
Cominciamo dalle nostre case, suggerisce Mercalli. Basta con i boiler elettrici o a gas, passiamo ai pannelli solari. Coibentiamo bene le case, isoliamole termicamente in modo da evitare dispersioni costose. Capitalizziamo l’esposizione a sud, dove possibile, e insomma facciamo di tutto perché l’energia non vada sprecata, e sia il più possibile utile.
Facile a dirsi, direte voi. Però Mercalli può predicare bene perché benissimo ha razzolato, e quando enumera tutte le soluzioni da lui adottate perché la sua casa in Val di Susa risultasse un gioiellino di efficienza energetica, ci viene da chiederci “perché io non l’ho ancora fatto?”. Si tratta di cambiare mentalità, e cominciare a considerare importanti tante cose alle quali non prestiamo attenzione.
Possiamo frenare questa corsa disperata verso l’autodistruzione solamente smettendo di delegare alla politica un’inversione di tendenza che dalla politica non sembra venire. Siamo noi a dettare l’agenda, e ci conviene farci piacere l’avventura di trovare vie nuove al benessere (mai pensato di fare un orticello sul balcone?) il più in fretta possibile.
Il libro è ricco di riferimenti sempre accessibili, e pesca da un repertorio che – si vede molto bene – Mercalli conosce in profondità.
Non è una “cassandrata”, ma il risultato di un’attenta analisi della situazione, condotta con piglio serio e competente, voce pacata ma ferma, e un po’ d’ironia a punteggiare qua e là riflessioni tanto urgenti e attuali. Proprio come quando un meteorologo annuncia che il tempo sta per cambiare.
A cura di Wuz.it
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