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Parola di donna. Le 100 parole che hanno cambiato il mondo raccontate da 100 protagoniste d'eccezione
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Parola di donna. Le 100 parole che hanno cambiato il mondo raccontate da 100 protagoniste d'eccezione

Descrizione


Cento grandi nomi della cultura, della politica e dello spettacolo italiano per un "dizionario al femminile", che fa il punto sul nostro passato e sul nostro presente, per capire dove stiamo andando e per ricordare da dove siamo partite e quanta strada abbiamo percorso. In queste pagine troverete cento voci del privato e del politico, le parole della quotidianità e quelle della filosofia, da abito a zitella, passando per diritti, lavoro, pari opportunità, ma anche desiderio, mamma, sirena, verginità... Cento voci che hanno segnato profondamente la storia del nostro Paese, che sono cambiate negli anni, ma che sono attuali più che mai. Un libro corale, cui hanno partecipato, sotto l'abile regia di Ritanna Armeni, donne diverse per orientamento politico, professione, stato sociale, tutte accomunate dall'entusiasmo di esserci, dal desiderio di raccontare, di raccontarsi, di capire. E la voce delle donne, spesso percepita solo come un mormorio indistinto o come un canto fatato e affascinante, in questo libro unico e originale diventa parola chiara e distinta, che interpreta il mondo con coraggio e determinazione.
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Dettagli

2011
24 febbraio 2011
335 p., Brossura
9788862202787

Valutazioni e recensioni

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MariaC
Recensioni: 5/5

Grazie a Ritanna Armeni per un libro che è 100 libri insieme e che andrebbe fatto leggere nelle scuole. La storia del pensiero al femminile racchiusa in 100 parole: dall'Amore alla Speranza passando per la Bellezza, la Libertà e i Diritti. Per spiegare l'universo Donna. 100 parole, di certo, non bastano ma queste 100, scelte tra migliaia, vanno diritto all'anima. Parole dolci e parole amare, spesso dure come quelle affidate alla giornalista Elisabetta Malvagna: "Il parto è un lavoro duro, faticoso. Se però continueremo a delegarlo ad altri, rinunceremo ad una competenza unica di genere che ci rende indispensabili alla specie". Altre per così dire illuminanti come quelle di Selma Dell'Olio che mi ha fatto comprendere cosa più mi ha disturbato della scena dello stupro di Deborah in quel capolavoro che è C'era una volta in America. Le parole sono importanti perchè nel bene e nel male si impressionano nella nostra anima e di parole veniamo nutriti sin dalla tenera età. Ecco perchè questo libro andrebbe fatto leggere nelle scuole, ai maschi come alle femmine; perchè "la voce delle donne che spesso si ascolta come un mormorio indistinto, magari come canto fatato e affascinante, si fa parola distinta e chiara che vuole spiegare il mondo".

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Alessandra Ghetti
Recensioni: 5/5

Partiamo dalla voce "8 marzo". La giornalista Rai Isabella Mezza affronta la leggenda, forse un falso storico, del centinaio di operaie morte nel 1848 come torce umane in un incendio nella fabbrica Cotton di New York, assurte a riferimento delle lotte per i diritti delle donne a cui sarebbe seguita l'8 marzo un'oceanica manifestazione di 30mila lavoratrici, prima di chiedersi quale senso abbia oggi festeggiare una giornata internazionale della donna o se la mimosa non sia invece inesorabilmente "appassita". L'idea, introdotta da Ritanna Armeni, di far brevemente commentare a 100 protagoniste del nostro tempo altrettante parole di un insolito dizionario femminile della donna italiana contemporanea è originale e ben riuscita, anche per le scelte compiute. Luisella Battaglia affronta la Bioetica, Susanna Camusso il Lavoro, Barbara Palombelli l'argomento Marito, l'avvocato Bernardini de Pace il Matrimonio, Pat Carra il spinoso tema dell'invidia del Fallo, Selma Dall'Olio la Misoginia, Ginevra Bompiani la Seduzione, Barbara Pollastrini i Diritti, Livia Turco il Welfare, Emma Bonino la Militanza, Luciana Castellina le diatribe interne alla Sinistra, Flavia Perina quelle in seno alla Destra. E ancora fra le giovani Le Streghe le tenta di evocare Melissa P., il Desiderio lo racconta Silvia Avallone, la Morte la affronta Michela Murgia. La Speranza è affidata alle suggestioni di Liliana Cavani e lo Stereotipo è oggetto della lucida analisi di Lorella Zanardo. Uno dei temi che più mi ha colpito è stato l'Invidia, affidata alla sociologa Gabriella Turnaturi, che sviscera il perchè gelosia e invidia non siano sentimenti estranei all'universo femminile e perchè le donne talora ne soffrano nei rapporti fra loro in relazioni "malate" che sono spesso un misto di rivalità e affettuosità, in cui chi prova invidia cade nella trappola che tramuta l'invidia-amore-emulazione in invidia-odio-aggressività di una guerra permanente di Eva contro Eva. Davvero un bel libro. Parola di lettrice.

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Voce della critica

Ritanna Armeni ha costruito, con una certa originalità, un dizionario delle parole che hanno più connotato il movimento femminista e la storia del pensiero al femminile, affidandolo a cento donne che per mestiere o passione hanno approfondito i temi in discussione. La testi è che i significati di alcune parole sono semanticamente talmente forti da essere mutati nel tempo, influenzati dai costumi e a loro volta capaci di convogliare senso rispetto ad altri campi non sempre scontati. Alcune coppie sono davvero interessanti, utili a cogliere grazie a poche pagine lo sviluppo di un problema: ad esempio la voce "Aborto", scritta dal primario del pronto soccorso ginecologico Mangiagalli di Milano. Alessandra Kustermann è non solo esaustiva ma anche molto chiara e utile perché tecnicamente ineccepibile. Su altro registro, lo sviluppo di Camilla Baresani sul termine "Verginità", la cui accezione positiva è recuperata solo per quanto riguarda "Gli stupori, le passioni e le disillusioni"; divertente invece l'interpretazione di "Zitella" della comica Cinzia Leone che nobilita la voce ricordando quante grandi scrittrici furono incallite zitelle, Bronte, Austen, Alcott e Dickinson; molto scientifica e al solito illuminante è poi Luisella Battaglia, filosofa morale e bioetica, proprio su "Bioetica", che esordisce ricordando quanto "il riconoscimento della propria identità sessuale (…) appare come la rivendicazione di un elemento di specificità e di autonomia rispetto alla dottrina della bioetica standard". Chiudiamo con la "Seduzione" di Ginevra Bompiani, la quale, sconfortata, dopo aver ricapitolato la storia dei seduttori e delle seduttrici nel tempo, annota quanto oggi "i seduttori siano gli oggetti. Essi hanno tutte le qualità necessarie, sono fermi, indolenti, non amano, non vogliono, si annoiano". I tempi di Colette e del suo bellissimo ragazzo Chéri sono dunque davvero finiti.
Camilla Valletti

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