Mille esempi di cani smarriti

L'autrice sa scrivere belle frasi e possiede un ricco vocabolario, i pregi di questo libro finiscono qui. Le belle frasi si accumulano l'una dietro l'altra formando un gran mucchio di parole che non riescono a raccontare nulla. All'autrice manca completamente la capacità di costruire una storia, solo scenette senza senso affastellate l'una dietro l'altra. Il ritratto del mondo radical chic manca totalmente della capacità di far sorridere o almeno di strappare qualche risata: l'autrice fa parte di quel mondo e cerca di negarlo e negare sè stessi non è il modo migliore per raccontare. Mi dispiace perché se oltre che coniare belle frasi riuscisse a lasciarsi andare un po', a prendersi meno sul serio, a scendere dal suo scranno da giudice, potrebbe ancora sorprendermi. Le darò un'altra possibilità di farlo.

Goduto dall'inizio alla fine. È lungo, non c'è dubbio, e in alcuni passaggi faticoso, ma la simpatia dei personaggi - alcuni pessimi altri teneri e delicati, disegnati benissimo - l'intensità di dialoghi, drammi e incontri, ripaga l'impegno. Mentre si legge si sorride, si ride di gusto, ci si commuove per e assieme ai personaggi. In alcuni paragrafi la fotografia di una Roma borghese e radical chic è sagomata con la spietata precisione del bisturi, fino a darne dei contorni grotteschi. Decisamente consigliato!

Tra i pochissimi libri che non sono riuscito a finire: noiosa, pesante, scritto con stile rindondante e senza nessunissimo pathos. Pochi dialoghi e spesso in romanesco. Una delusione feroce