Non leggete i libri, fateveli raccontare. Sei lezioni per diventare un intellettuale dedicate in particolare ai giovani privi di talento

Luciano Bianciardi rimane a mio avviso un caposaldo della storia e della letteratura nostrana. In questo libro che definirei un manuale, puntella con cinismo l'Italia traendo lezioni da elargire all'intellettuale in divenire. In particolare ai giovani privi di talento. Seppur in modo meno sfrontato di altri suoi lavori, ne esce sempre una critica tra il serio e il faceto. Una lettura veloce.

Geniali, geniali, geniali...Non ci sono altre parole per descrivere queste pagine ricche di sarcasmo e irriverenza nei confronti della nostra società. Anche se pubblicato più di quarant'anni fa, il libro è più che mai attuale. Altre parole di commento sarebbero inutili: leggetelo.

Neppure troppo tra le righe, il livore che traspare ad ogni attacco, che alita in ogni tentativo di ironia, dimostra in maniera struggente quanto Bianciardi stesso si sia sentito rifiutato da un mondo intellettuale a cui irride pesantemente secondo la stessa filosofia che portò la volpe a dire dell'uva "Non è matura". Non è un'opera, a mio avviso, all'altezza della fama (postuma) dell'intellettuale