Confessions

Libro asciutto, senza fronzoli. Non gira intorno alle cose ma le eviscera una ad una. Un finale azzeccatissimo.

Bellissimo. Una storia agghiacciante che ti tiene incollato alle pagine. Il tipo di scrittura, con i diversi punti di vista mi è piaciuta molto. Consiglio vivamente anche il film

Bello. I giapponesi sono capaci di raccontare le cose più angoscianti senza metterci neppure un briciolo di partecipazione emotiva. Non a caso fanno i samurai e tagliano le teste con la stessa nonscialans con cui noi tagliamo le carote x il soffritto. La storia, a mio personalissimo parere, è costruita come fosse una matrioska; la bambolina al centro è la figlia di 4 anni dell'insegnante di scienze, che muore in circostanze misteriose ed è l'evento che provoca tutta una serie di altri disastri che finiscono per avvolgere a strati la tragedia iniziale. Matrioske perché ogni diverso avvenimento è in sé completo, non dipende necessariamente da quello precedente ma lo contiene e non si sarebbe mai potuto verificare se non fosse accaduto qualcosa prima. Detto così sembra tutto molto complicato ma non lo è; anzi, il linguaggio è estremamente essenziale e privo di accessori inutili, gli avvenimenti sono presentati così come sono e senza fronzoli o metafore. Tipicamente giappo anche il fatto che l'autore non lasci a chi legge alcuna possibilità di interpretare diversamente, se non la storia, almeno le intenzioni, poiché la fa raccontare da tutti i diversi personaggi che ne sono, direttamente o in via mediata, protagonisti. In più, tra le righe c'è un'analisi piuttosto accurata del sistema scolastico giapponese, di quello giudiziario, della moderna e complicatissima adolescenza e soprattutto di quell'essere misterioso, potente e a tratti raccapricciante che chiamiamo madre. Avvertenza: può nuocere gravemente alla salute dei figli. Quello che ho capito (ma qualche sentore ce l'avevo anche prima) è che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione esponenzialmente più deflagrante e che nulla è come sembra