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Come mai un ingegnere di 46 anni, dall'apparena seria e riservata, soddisfatto del proprio lavoro, tutt'a un tratto si metta a scivere il diario di una sedicenne e lo fa pure narrando in prima persona? Una ragazza, infatti, è una commedia adolescenziale raccontata in forma di diario «che diventerà - dice l'autrice stessa - un vero best seller». Lei, la protagonista, è Ginevra, un peperino con spiccata autostima e cinismo da vendere. O almeno così vuol farci credere. In realtà Ginevra, e questo è uno degli aspetti più accattivanti del romanzo, non é una ragazza border line, con una famiglia disgraziata o con storie d'amore al limite del lecito, stile 100 colpi di spazzola. Al contrario lei, almeno a livello di esperienze, è una ragazza come tante, i cui genitori «sono una palla», la cui sorella minore è un fastidio da tollerare. Eppure, nonostante le premesse, ad avere una figlia come Ginevra ci si metterebbe la firma, e sì, perchè la protagonista non perde, nonostante le apparenze, un sostanziale candore di fondo che si rispecchia in tutto il contesto: i protagonisti del romanzo sono, di fatto, tutti bravi ragazzi, magari con qualche difetto, ma mai cattivi o difficili. Quello di Mattiolo è uno sguardo positivo e benevolo sulla gioventù di oggi. E poi, tra le tipicità di questo romanzo, c'è il linguaggio. Un lingiuaggio giovanile, mediato da Facebook e dagli sms, dove a volte fa capolino il turpiloquio. Eppure Mattiolo non diventa mai volgare, riuscendo a mitigare, e a rendere comunque realistico, il linguaggio di Ginevra e dei suoi coetanei grazie alla maturità dell'ingegnere over 40. Il tono è ironico e il ritmo incalzante è quello tipico di un monologo riuscito, cinematografico ma non teatrale.
Sono inciampata in questo libro per caso in un afoso pomeriggio della scorsa settimana e grazie all'iniziativa Correvoce ho potuto leggerlo gratuitamente , come già accennato prima, l'ho scelto fra i tanti proposti dal catalogo ,anche grazie alla copertina che tanto mi ricordava i giochi con gli smalti che spesso si fanno da bimbe. Quando poi l'ho iniziato mi sono ritrovata subito catapultata nel mondo adolescenziale e diretto di" Gina", Ginevra ragazza di sedici/diciassette, che decide di cominciare a tenere un diario , nel quale si rivolge direttamente ai suoi" ipotetici" lettori, raccontando quello che gli capita quasi giornalmente, con il linguaggio ,colorito, semplice e senza censure tipico della sua età. Gina finge di essere un snob, forse a volte lo è anche, ma il lettore attento capisce che solo una patina in superficie, perché Gina in realtà è una ragazza con testa sulle spalle. Scritte grazie all'espediente del diario le avventure di Ginevra rapiscono il lettore, ricordandogli la propria adolescenza, in tutele sue sfaccettature; il rapimento poi viene completato da uno stile fluido, spiritoso, fresco, capace di tenere il lettore,di ogni età, incollato ad ogni riga; anche se nella parte centrale il ritmo narrativo cala leggermente,per poi riprendere però in grande stile Gli altri personaggi pur essendo comprimari lasciano il segno, per quanto riguardo i coetanei di Ginevra, quasi tutti sono costruiti in maniera così particolareggiata e "vera" tanto poter capire attraverso i loro comportamenti quelli degli adolescenti" autentici". La cosa che più sorprende il lettore è in ultima analisi come un uomo adulto abbia saputo calarsi nei panni di una giovane ragazza descrivendone così bene il mondo e gli interrogativi .Veramente un buon lavoro. Consigliato.
Libro decisamente simpatico e divertente, si tratta di un diario scritto da una ragazza di 16 anni, Ginevra che parla di tutto quello che riguarda la sua vita di adolescente moderna e cioè ragazzi, amiche, scuola e rapporti con genitori e sorella. Ginevra è un bel personaggio perché rispecchia molte ragazze sue coetanee che non esitano a mandarsi a quel paese per una banalità, ma allo stesso tempo conservano un codice etico morale puro e privo di compromessi. La cosa che mi ha molto colpito è che l'autore non sia una ragazza ma una persona dell'altro sesso perché i pensieri di Ginevra, le sue vicende e le sue amiche sembrano veramente reali. A volte la protagonista può risultare un po' antipatica,ma basta una sua battuta che torna subito simpatica. Anche tutte le dinamiche all'interno della famiglia, in particolare con la sorella non sembrano inventate, ma anzi mi ci sono ritrovato in molti casi. E' bello con la memoria ritornare alla sua età quando bastava un bacio per trasportarti in un altro pianeta. Lo stile di scrittura è tipico degli adolescenti, sintetico (ma molto preciso) e con diverse parolacce che non stonano assolutamente. Non ho trovato particolari errori o refusi, tranne uno che segnalo: pag. 394 "E' stato Zanotti HA sbrogliare". Comunque complimenti!
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