La memoria dei pesci

Pippo Russo, da sociologo navigato ed esperto, sensibile e provocatore allo stesso tempo, descrive il mondo contemporaneo e le sue rapide trasformazioni servendosi di Brando che tra reale e virtuale, mette dentro un susseguirsi di rapide emozioni che spingono l'uomo ad interrogarsi sempre di più su quanto oggi interferisce nella sua vita. Gli sfoghi, le sensazioni, le emozioni, gli amori, i fallimenti, i sogni, i rapporti virtuali che si mescolano con quelli reali fino al punto di non riuscire più a fare una netta distinzione. Ma la mente umana avrà sempre il sopravvento su tutto quello che è nato per supportarla o sostituirla, proprio perchè i tratti autobiografici presenti nel romanzo, avvalorano la tesi che la memoria della propria vita non abbandona mai l'uomo nella sua crescita intellettiva ed affettiva, ovunque si vada e qualunque cosa si faccia.

bellissimo!bella la descrizione di firenze, e di settignano, dove io vivo! una scrittura scorrevole, un'ottima capacità introspettiva. bravo, ora leggo gli altri

Un libro di quelli che ti cambiano la vita, che ti portano a fare delle riflessioni importanti, un viaggio dentro se stessi insieme al protagonista. Questo che é il primo libro di Pippo Russo che ho letto, mi ha colpito con forza ed ha cambiato la mia visione della narrazione redendomi più esigente. Si possono ancora leggere buoni libri. Si può ancora scrivere bene. Pippo Russo lo fa.