Paradisi perduti

Sebbene la narrazione possa risultare inizialmente spezzata e talvolta confusa, la Le Guin crea un continuo proporre interessantissime speculazioni interne e esterne all'essere umano e sulla vita, usando come stratagemma lo scenario fantascientifico, rendendo questo libro una delle letture più forti e meritevoli che abbia mai letto. Congratulazioni alla scrittrice e al suo saper usare e fondere letteratura e pensiero in modo tanto spregiudicato quanto valido e ricco.

Nonostante si tratti di un libro abbastanza breve l'ho trovato un pò farraginoso in alcuni passaggi, però ha anche dei passaggi molto interessanti, che fanno riflettere, specialmente pensando anche ai tempi attuali...

Il romanzo vale un 4/5. Il classico tema dell'astronave generazionale è declinato con sensibilità moderna, puntando a temi 'alti'. Tra gli altri, spicca la paradossale contrapposizione tra una religiosità conservativa che rinuncia all'origine e al fine ed una sorta di etica laica della conoscenza che accetta il rischio della perdita del controllo. I protagonisti sono ben delineati e l'epilogo gioca in modo efficace con il linguaggio e gli schemi cognitivi che diamo per scontati. Il punto in meno nella valutazione deriva dalla scarsa cura editoriale. I refusi sono troppi e assai fastidiosi e la traduzione qua e là zoppica per scelte sintattiche e verbali.