La morte dell'erba

Libro che assomiglia tantissimo a un altro classico della fantascienza (post)apocalittica, Il giorno dei Trifidi. Qui abbiamo un virus che inizia a diffondersi in Asia distruggendo i raccolti di riso e causando epidemie e morti che in breve aggrediscono anche il resto del pianeta senza che si trovi un rimedio. A quel punto la morale dei tempi normali non vale più e torna ad imporsi la legge del più forte incarnata nel libro nelle vicende del protagonista (un comune ingegnere) che si mette alla testa di un gruppo per raggiungere il fratello in una valle sperduta e ben difesa che sembra garantire una provvisoria sopravvivenza. Ma il sovvertimento di tutti i valori preesistenti fa andare le cose in modo diverso da come ci si aspettava.

Questo romanzo è del 56 ma è di un'attualità disarmante. Immagino ai tempi come fosse innovativo e coinvolgente.Leggendolo si capisce che molti scrittori e registi ne hanno attinto a piene mani. Un esempio recente: The walking dead dove la sopravvivenza in una terra ormai allo sfacello è dura, non ci sono più regole e i rapporti tra gli esseri umani sono comandati dalla legge della natura, solo i più forti sopravvivono.Il vagare in cerca di un posto sicuro per se ed il proprio gruppo, difendersi dagli attacchi delle altre persone. Solo che lì ci sono anche gli zombie. Qui è un virus che fa morire le piante a creare la carestia e la successiva catastrofe del sistema. Di esempi ce ne sarebbero tanti altri... La narrazione è semplice e il vero punto di forza sono i dialoghi tra i personaggi, molto cinematografica. La trama non è per niente noiosa e scontata anzi succede quasi sempre qualcosa e il romanzo risulta quindi molto scorrevole e avvincente. Inolte l'idea del virus che attacca le piante per i tempi è qualcosa di geniale. Questo è il romanzo capostipite di tutta la letteratura e cinematografia post apocalottica e bisogna dargliene merito. E il merito ne ha perché offre molti spunti di riflessione sulla nostra società, come è impostata, cosa è giusto o sbagliato e su come tutto questo possa cambiare in una situazione del genere dove gli istinti bradi hanno la meglio sulla ragione e sulle regole prestabilite.

Mi aspettavo di più. La scrittura basata soltanto su dialoghi e pochi colpi scena non mi ha convinto moltissimo. (Comunque consigliato per gli amanti della fantascienza post-apocalittica).