Morte di un biografo

Dopo il precedente "Perdere è una questione di metodo" che mi aveva piacevolmente impressionato, questo romanzo mi ha molto deluso. Per prima cosa un'ambientazione pretestuosa e quasi inverosimile, in una Gerusalemme presa a nucleo centrale di una guerra con poche evidenze storiche e con personaggi che poco raccontano di sé stessi se non in termini ripetitivi ed allucinati. Alcuni spunti sono buoni ma il quadro d'insieme risulta sconclusionato ed, accordandomi con un precedente commento, diversi passaggi sono apertamente e gratuitamente volgari. Libro insoddisfacente e con un giudizio solo d'incoraggiamento.

Un libro estremamente prolisso, contenente un linguaggio molto volgare, tanto da non aver voluto terminarne la lettura: mi sono fermato a circa un terzo del volume. Ma ciò che mi ha deluso maggiormente è stato la concezione del sesso sviluppata nel testo: il sesso è spesso associato a situazioni di violenza e di degrado, mentre nella mia visione della vita il sesso andrebbe associato a gioia di vivere, allegria, divertimento, onestà, pace, non violenza ed ovviamente amore.

E' il quarto libro di Gamboa che leggo e devo dire che lo reputo uno ottimo scrittore. Ha una capacità di analisi dei sentimenti umani semplice ma al tempo stesso profonda; è difficile annoiarsi leggendo i suoi racconti. Un romanzo fuori dal comune.