La parete

Mi è piaciuto molto. Inoltre l'ho finito in pochissimo tempo (non lo avrei mai detto, all'inizio) trovandolo davvero appassionante. Eppure c'è un'unica protagonista umana, colei che scrive questa cronaca, Gli altri esseri viventi con cui si rapporta sono degli animali che ben presto diventano per lei l'unico motivo per cercare di sopravvivere, per non lasciarsi morire. Mi ha colpito la precisione con cui la donna ne descrive i caratteri, i capricci, gli umori, le necessità. Un'altra cosa che mi ha colpita è l'onestà con cui la donna si analizza, entra in contatto con il proprio vero sé al di là delle finzioni che la vita sociale impone. Come se la solitudine la aiutasse a filtrare le proprie sensazioni ricavandone un purissimo distillato. Ho ammirato la sua disciplina nelle attività quotidiane, mi chiedevo spesso cosa avrei fatto io in circostanze del genere (dover tagliare il fieno per la mucca e il vitello, spaccare la legna e tutte le altre faticose incombenze della sopravvivenza) e soprattutto come avrei fronteggiato una solitudine così totale, e mi sembrava di essere sprovvista del suo spirito tenace e un po' teutonico, ma questo non mi ha impedito di apprezzare la storia, che è anche stata ben resa in italiano. Una penna molto interessante.

Trama incredibile. Su alcuni passaggi ho fatto un pò fatica, ma di certo è una lettura consigliata. Tuttavia , 4 stelle perché c'è un passaggio, relativo alla morte di uno degli animali della protagonista, che mi ha lasciata un pò perplessa. Non scendo nei dettagli per non rovinare la lettura agli altri.

Ingredienti: una parete invisibile scesa ad isolare uno chalet alpino, una donna rimasta sola in mezzo alla natura, la presenza di tre animali (mucca, cane, gatto) come unica compagnia quotidiana, due anni di fatiche tra agricoltura, caccia e allevamento per la sopravvivenza quotidiana. Consigliato: a chi cerca una via d’uscita alla paura dell’ignoto e alla solitudine, a chi vorrebbe vivere in un mondo senza tempo, senza città e senza uomini.