Bella di giorno

Scritto nel 1928 (quindi quasi quarant'anni prima del celebre film di Bunuel) questo romanzo è stilisticamente inattendibile. O almeno questa scrittura a me non piace, risentendo di quel tono eccessivamente patetico ed emotivo che caratterizza la narrativa (ma anche la saggistica, se vogliamo) "meno moderna" di quell'epoca. Ciò detto vanno riconosciute invece la modernità dei contenuti e l'abilità di Kessel nel creare un personaggio certamente indimenticabile. Oggi forse l'erotismo "ingenuo" di Belle de Jour può far sorridere e la caduta nella perversione abissale può apparire troppo letteraria o "decadente". Tuttavia quel brivido nell'assaporare il piacere della caduta è probabilmente una manifestazione quasi insopprimibile dell'animo umano (e non solo della psiche femminile, sia chiaro). Dunque viene comunque affrontato in modo coerente un tema universale. In definitiva, interessante ancorché datato.

Ingredienti: una sposina apparentemente felice ma irrequieta, una doppia vita tra moglie premurosa e donna di piacere, i “rischi del mestiere” dovuti a clienti turbolenti o amici del marito, uno scontro finale a tre (passione-sentimenti-ragione) dall’esito drammatico. Consigliato: a chi si fa contagiare dal brivido del proibito, a chi non riesce a conciliare la carne con l’anima.