Immagina la gioia

"Immagina la gioia" racconta di vicende familiari, di sentimenti, di passioni e delle difficoltà della vita. Lo fa in modo semplice ma con una spiccata intensità e freschezza. L'autrice, poi, usa la sua sensibilità per descrivere l'amore fraterno che presenta a volte delle difficoltà ed incomprensioni ma che nonostante tutto è immortale e carico di empatia. Un amore fraterno che altro non è che legame da una così forte intensità da essere spesso difficile da tradurre in parole, ma la nostra giovane scrittrice ci è riuscita egregiamente. Questo romanzo è anche un viaggio alla scoperta dei luoghi e delle realtà di due terre diverse tra di loro ma entrambe affascinanti: il Veneto e la Sicilia. Dopo "Gli occhi di mia figlia" l'autrice salentina torna con "Immagina la gioia" e conferma le sue capacità regalando ai lettori un romanzo scorrevole, una trama avvincente e un finale emozionante. A te cara Vittoria vanno i miei complimenti perché sai sempre arrivare al cuore dei lettori usando la giusta dose di delicatezza.

ho divorato il libro in poche ore, mi ha appassionata il profumo delle marmellate mescolato all'unione familiare, che non si spezza nonostante i segreti e il dolore... una storia travolgente, dove la protagonista, alla ricerca dell'ispirazione per completare il romanzo, percorre all'inverso il cammino dell'amata nonna, verso la Sicilia, ma qui troverà solo in parte le risposte che cerca. La sua vicenda si intreccia con persone all'apparenza marginali, e insegna come il cuore sia il vero sito dell'anima e del corpo, non importa dove siamo ma dove si trova il nostro cuore: la famiglia al primo posto, l'affermazione di sè attraverso la propria conoscenza. L'autrice parla al cuore di tutti, col primo romanzo si era solo in parte svelata la sua capacità di entrare nella profondità delle emozioni. Lo consiglio a tutti e teniamo d'occhio la brava e giovane scrittrice, a mio modesto avviso sentiremo molto parlare di lei.

Un romanzo che sembra all'inizio una dolce nenia, che racconta di tradizioni familiari importate e ridistribuite in altri contesti a dispetto di distanze e mentalità. Questo è l'impatto che mi ha fatto "Immagina la gioia" di Vittoria Coppola. Essere preso e trasportato dalla meticolosa e precisa descrizione di quello che fu, caratteristiche spesso di una matrice così fondamentale ed importante per l'autrice, è stato come iniziare un percorso, forse sconosciuto al sottoscritto, a cui mi sono piacevolmente concesso. Riscoprire la quotidianità genuina e la trasposizione crescente è stata una vera e propria rivelazione. Ma la sorpresa giunge all'improvviso, con un salto di drammaticità che spesso vive nella nostra quotidianità, ricacciata come un urlo strozzato in gola. Il romanzo decolla vertiginosamente, mirando direttamente al cuore e ai sentimenti puri e genuini, riaprendo ferite che ognuno di noi non ha mai cicatrizzato. L'aver rallentato il ritmo di lettura nel finale è stato sicura conseguenza del timore individuale di presagire l'epilogo di una realtà da cui spesso si fugge e ci si nasconde. La gioia infine, è stata immaginata, sfiorata, interiorizzata.