Dark shadows. La maledizione di Angelique

un libro meraviglioso che cattura il lettore pagina dopo pagina. Amori,avventura,magia... l'unico peccato è che gli altri titoli non sono stati tradotti qui in Italia

Romanzo gotico ben scritto . Storia di una passione oscura e travolgente che domina e divora i protagonisti , irresistibilmente attratti da quest' ossessione distruttiva non solo per loro stessi ma anche per chi gli sta intorno . La gelosia morbosa che spinge Angelique, la strega, a fare di tutto ,a commettere i Mali peggiori per riprendersi il suo Barnabas, trasformandolo in un vampiro e reincarnandosi in varie epoche per perseguitarlo con il suo amore malato . Il personaggio femminile è caratterizzato benissimo a livello psicologico e caratteriale . Mentre invece a parer mio la scrittrice ha toppato sul protagonista maschile , si capisce solo che è di bell aspetto ,ma sembra quasi senza carattere , non ha una personalità forte . Angelique smuove il modo per riavere cosa ? Per un bel taglio di capelli ? La mancanza di un carattere deciso in Barnabas fa perdere di credibilità ad Angelique. Tuttavia il libro è godibile e d'intrattenimento. Dal quale è stato anche tratto un film da Tim Burton .

Romanzo appassionante, scritto dalla protagonista della serie televisiva cult da cui lo stesso libro prende il nome. Consigliato per chi ama i vampiri, la stregoneria e le ispirazioni gotiche, mi ha coinvolto e non posso non dare un voto alto anche se è chiaro che manca la parte finale con cui, almeno a quanto ho letto curiosando su Internet, si conclude la serie e a cui si ispira l'omonimo film di Tim Burton. Per i miei gusti però ci sono delle scene un po' troppo truculente, in particolare nella prima parte del libro. Inoltre i personaggi per esigenze di trama sono tutti "troppo": troppo violenti o troppo ingenui o troppo affascinanti e sensuali o troppo crudeli e comunque completamente schiavi delle loro passioni. Soprattutto il protagonista, Barnabas, sarà anche bellissimo ma non riesce proprio a combinarne una giusta e tende a rimangiarsi la parola data con troppa facilità... un guaio vivente o, nel suo caso, un guaio non morto...