Il codice del traditore

Romanzo molto banale e privo di colpi di scena, finale scontatissimo.

Una piacevole lettura estiva, non un capolavoro indimenticabile, ma nemmeno da cestinare. Se non altro ho imparato qualcosa di nuovo, e questo non si può certo dire di ogni romanzo. Ho trovato molto interessanti la tavola di Vigenère e gli altri metodi di crittazione e decrittazione dei messaggi; bella anche l'ambientazione, personaggi forse un po' banali, e un protagonista che da libraio senza troppi capelli si scopre abile spadaccino, corridore niente male, genio matematico, fortunato al gioco e anche con le donne, fine letterato, filosofo e persino di saldissimi principi morali. Che dire? Datemi l'indirizzo e chiedetegli se vuole sposarmi... Finale un po' scontato - persino dalla descrizione dell'aspetto si capiva chi fosse il traditore! - linguaggio tanto semplice da rasentare a volte la mediocrità, ripetizioni, refusi e volgarità inutili a parte, un buon libro da ombrellone. E già che è periodo, ci sta...

Libro discreto, interessante nel contesto storico e nell'ambientazione degli eventi. Lo si legge con piacere, sebbene la linearità della trama, qualche inutile volgarità, una certa prevedibilità della vicenda(l'identità del traditore viene rivelata praticamente subito) e i personaggi stereotipati tolgano un po' di efficacia al risultato finale.