Bambini di farina

Libro spassosissimo dall'inizio alla fine, decisamente un piccolo capolavoro, che tratta in maniera leggera tematiche importanti fra cui quella dell'accettazione di se stessi. Anche se considerato libro per ragazzi lo reputo adatto a tutte le età. Consiglio vivamente la lettura.

Un romanzo che sa raggiungere le corde dei nostri ragazzi per farsi ascoltare. Ho acquistato il testo incuriosita dalla lettura di un brano estrapolato e ne sono rimasta colpita. Innanzitutto per l'originalità della vicenda narrata, ma ancora di più per l'introspezione psicologica dei ragazzi "particolari" che sono i veri protagonisti. Alcune situazioni sono veramente divertenti (vedi i criteri di formazione delle diverse classi), altre fortemente introspettive. Da consigliare a ragazzi preadolescenti.

Al professor Cartright quest’anno è capitata la IV C, la classe peggiore della scuola, piena di ragazzi semi-analfabeti, scansafatiche e svogliati. La fiera della scienza si prospetta un vero disastro, soprattutto per il tema estratto: puericultura. Ergo, i ragazzi dovranno curare per tre settimane un sacco di farina da tre chili, come se fosse un neonato.  La strana condizione di “genitorialità” però, oltre a dare vita a scene esilaranti, susciterà nei ragazzi degli strani interrogativi, sull’essere padre, sulla difficoltà di crescere dei figli, persone in divenire. Un ragazzo in particolare, Simon, sembra essere quello più colpito dall’esperimento… Un libro molto interessante, che alterna momenti molto divertenti (le sceneggiate dei ragazzi in classe, le sfuriate del professore) a momenti di riflessione. È un romanzo sicuramente indirizzato verso un pubblico giovane (da noi, circa terza media, direi, momento in cui -come viene detto nel libro- i ragazzi si rendono conto di essere fisicamente in grado di generare figli, ma non sono maturi abbastanza per essere padri), che però io ho apprezzato molto, anche per il tono leggero, che rimane tale fino alla fine. Una lettura davvero consigliata!