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Bordelli torinesi. Quando le case chiuse erano aperte - Massimo Centini - copertina
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Bordelli torinesi. Quando le case chiuse erano aperte
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Bordelli torinesi. Quando le case chiuse erano aperte - Massimo Centini - copertina
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Descrizione


Una raccolta di notizie che ci aiuta a guardare limpidamente uno tra i volti meno noti della storia minima di una città che, per quantità e qualità, di bordelli certo non era seconda a nessuna. Un viaggio documentato sul fenomeno della prostituzione al tempo in cui le case chiuse erano aperte. Documenti d'archivio che ci riportano leggi e regole d'altri tempi, si intersecano con le testimonianze di chi la realtà dei casini torinesi l'ha vissuta intensamente. Risultato di una lunga ricerca, questo volume, arricchito da un notevole apparato iconografico, ci racconta un pezzo di storia piemontese, avendo come perno centrale la casa chiusa, ma con un costante riferimento alla società, a tutte le persone, non solo a chi vende e chi acquista.
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Dettagli

2013
1 gennaio 2013
336 p., ill. , Brossura
9788868040024

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@bloggingwithmissb
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Un percorso bizzarro attraverso secoli di storia sul fenomeno della prostituzione, gli aspetti sociologici e culturali , l’influenza sui comportamenti dei giovani avventori almeno sino alla fatidica data del 20.02.1958 quando per effetto della legge Merlin le case chiuse vennero definitivamente chiuse! La seconda parte del libro è dedicata alla città di Torino, patria dell’autore Massimo Centini, docente di Antropologia Culturale in diversi atenei. Un percorso alla scoperta dei famosi bordelli che la città ospitava, senza lesinare una visita anche ai peggiori club , la gerachia, la maitresse e le ragazze. Non mancano i racconti di alcuni sopravvissuti nostalgici , racconti su una gioventù lontana, sulle visite a queste case affascinanti agli occhi di un giovane che molto spesso finivano in lunghe chiacchere e nulla più Una lettura interessante, raccontata con garbo , curiosa per riscoprire aspetti delle nostre città ormai sepolti.

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Conosci l'autore

Massimo Centini

1955, Torino

Massimo Centini (Torino 1955), è laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino. Ha lavorato a contratto con Università e Musei italiani e stranieri. Attualmente collabora con l'Università Popolare di Torino dove è titolare della cattedra di Antropologia Culturale; insegna "Storia dell'antropologia criminale" ai master di Criminologia organizzati dal "Santo Spirito" di Roma. Scrive su "Avvenire", "L'Eco di Bergamo", "TuttoScienze" de "La Stampa" e collabora con Radio Rai.Autore di varie pubblicazioni, ricordiamo in particolare per Piemme Il ritorno dell'Anticristo (1996), Storia della Sindone (1998) e Posseduti (2019).

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