Vita di Niccolò Machiavelli

Sono felice di vedere finalmente ristampato questo libro che è un assoluto capolavoro biografico e che mi riempì di gioia scoprire in una estate di letture di oltre venti anni fa. Ridolfi è capace non solo di far rivivere con plastica evidenza il personaggio Machiavelli nella sua concreta esistenza di indaffaratissimo, acutissimo e onestissimo segretario di ben tre magistrature fiorentine, fra il 1498 e il 1512 ma, soprattutto, di liberarlo dai tetri e un po' infami stereotipi che gli sono stati affibbiati nel tempo: la questione della ragion di stato e del fine che giustifica i mezzi. Il biografo condivide il suo mondo, come se avesse frequentato i suoi luoghi, lo avesse visto al lavoro al suo scrittoio, lo avesse seguito nell'esilio da cui nacquero le sue famose opere. E' chiaro che l'arte del Ridolfi non si improvvisa, che non è solo frutto di felicità letteraria e di un elegante italiano toscaneggiante, ma che è soprattutto dovuta allo scavo filologico, ai lunghi studi sull'uomo e sul suo mondo fiorentino, di cui si trova traccia nell'apparato di note, ammirevole per chi si è cimentato col peso delle ricerche archivistiche. Però Ridolfi non rimane prigioniero dell'erudizione e da essa anzi si eleva per ricreare l'uomo Machiavelli al di là del lungo arco di secoli che lo separa da lui: la sua erudizione è impastata della fantasia dello storico di cui parlava Duby e della capacità di vivere nel tempo del personaggio biografato di cui parlava Luigi Firpo: doti non comuni e che si trovano solo nei biografi più talentuosi, quando scocca l'ammirazione per il personaggio. Un libro felicemente obbligatorio quindi per quanti amano il genere biografico e per quanti desiderano ritrovare l'immagine più autentica e vigorosamente umana del Segretario fiorentino.