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La stoffa del diavolo. Una storia delle righe e dei tessuti rigati - Michel Pastoureau - copertina
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La stoffa del diavolo. Una storia delle righe e dei tessuti rigati
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La stoffa del diavolo. Una storia delle righe e dei tessuti rigati - Michel Pastoureau - copertina

Descrizione


Struttura impura, la riga è rimasta a lungo, in Occidente, un marchio di esclusione o di trasgressione. Il Medioevo considera i tessuti rigati oggetti diabolici e la società moderna ha vestito con indumenti a righe i ceti più bassi della propria popolazione: schiavi, domestici, marinai, ergastolani. Tracciando una lunga storia della rigatura occidentale, Michel Pastoreau si interroga più ampiamente sull'origine, lo statuto e il funzionamento dei codici visuali in seno a una determinata società.
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Dettagli

2
2007
22 marzo 1993
116 p., ill. , Brossura
9788870181876

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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Ades
Recensioni: 3/5

Un agevole libretto - ahimè purtroppo di difficile reperibilità - che affronta una tematica inconsueta: l'origine ed il significato delle righe nel mondo Occidentale dall'età Antica fino ai nostri giorni. Interessantissimo il capitolo sulle righe nel Medioevo e sul perché San Giuseppe a volte sia rappresentato con brache rigate. Una delle prime opere M. Pastoureau ad essere tradotta in italiano ma che in alcuni punti rispetto al resto della produzione risulta un poco fiacca. Da leggere comunque.

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bruno
Recensioni: 2/5

Non riesco a trovare il libro di Michel Pastoureau: "la stoffa del diavolo". Qualcuno se lo rivende per caso? Oppure fotocopie? Scrivete a: morellidoc@live.it Grazie

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maresa paoli
Recensioni: 4/5

piacevole ed istruttiva lettura.il prof. pastoureau affronta con spirito scientifico e scrittura divulgativa un argomento curioso come quello della storia delle stoffe rigate (e delle righe in generale). è un volumetto agile, che non entra nei minimi dettagli, ma consente una conoscenza sufficiente dello specifico tema, lasciando la possibilità a chi voglia di approfondire grazie alla nutrita bibliografia.

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Voce della critica


scheda di Rizzi, A., L'Indice 1994, n. 3

Che il titolare della cattedra di simbolica occidentale presso l'Ècole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, archivista e paleografo, studioso di araldica, vessillologia ed emblematica, esperto di stemmi, sigilli e medaglie, scriva cose dotte e documentate su argomenti che professionalmente gli competono, ovviamente non stupisce. Che lo possa fare in modo brillante, spiritoso e arguto, è invece meno scontato e quindi sorprende piacevolmente. La lettura del libro di Pastoureau è un'esperienza gratificante che si può centellinare se si è interessati a fonti, citazioni, bibliografia, ma che si può anche consumare d'un fiato perché il tema è nuovo, il ritmo veloce e scandito, le informazioni - seppure necessarie e conseguenti - sono insolite, curiose e talvolta bizzarre. L'autore parla di righe e indica tutti i possibili luoghi in cui rigature, strisce, bande, fasce, variamente connotano le superfici su cui compaiono, con effetti significativi dal punto di vista storico, sociologico e pratico. Partendo dall'interpretazione di esegeti medievali circa il divieto biblico nel Levitico di indossare abiti di due colori, Pastoureau racconta di rigature infamanti, empie, araldiche, servili, rivoluzionarie, ludiche, penitenziarie, artistiche, alla moda... e fa notare come ogni epoca, pur avendo innestato nuovi codici interpretativi su quelli già assimilati fino a esaurirne la carica iniziale dispregiativa, svalutante e addirittura diabolica, abbia tuttavia conservato alle righe qualche traccia del loro primitivo carattere "maligno": riflesso dell'antica infelice prerogativa del buffone, dell'eretico, del saltimbanco, del lebbroso, del boia, della prostituta, del cavaliere fellone, del folle dei Salmi, del personaggio di Giuda.

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Conosci l'autore

Michel Pastoureau

1947, Parigi

Michel Pastoureau è storico, antropologo e saggista, conosciuto soprattutto come storico del colore. Autore di numerosi saggi di araldica, numismatica, sigillografia, ha svolto estese ricerche su bestiari e simboli medievali. Studia archivistica presso l’École nationale des chartes e lavora al Cabinet des medailles della Bibliothèque nationale de France. Dirige l'École pratique des hautes études, presso cui è titolare della cattedra di Storia della simbologia medievale. È inoltre membro dell’Académie internationale d'héraldique. Nel 2010 con il saggio I colori dei nostri ricordi ha vinto il Prix Médicis. Tra le pubblicazioni per Einaudi: L'orso. Storia di un re decaduto (2008), Bestiari...

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