L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Nel primo decennio del 1900 Valentine de Saint-Point fu una delle rappresentanti più emblematiche di quel risveglio della soggettività femminile che scrittori e opinionisti, allarmati, etichettarono come il fenomeno della "donna nuova". L'allarme derivava soprattutto dalla comparsa di un movimento femminista e suffragista sempre più vasto, diffuso e organizzato, ma la "donna nuova" in realtà ne era per lo più estranea. Inquietudine, voglia di protagonismo, presa di parola pubblica, in qualche caso più raro stili di vita moralmente trasgressivi, erano agiti al di fuori, e spesso contro, la prima grande ondata del femminismo internazionale. Questo era senz'altro il caso di Valentine de Saint-Point che, con l'atteggiamento tipico di tante intellettuali e scrittrici, intendeva affermare la sua individualità di autrice all'ombra dei più potenti miti del momento la nazione, la guerra, la razza rifiutando la ben più impopolare identificazione con il femminismo. In questo libretto si raccolgono gli scritti in senso ampio politici di Saint-Point, a iniziare dal Manifesto della donna futurista. Risposta a F. T. Marinetti diffuso contemporaneamente in Italia e in Francia il 25 marzo 1912 (tre anni dopo il più famoso Manifesto futurista di Martinetti), seguito dal meno famoso ma più interessante Manifesto futurista della lussuria, anch'esso diffuso nei due paesi l'11 febbraio 1913. Vi si trovano poi una puntualizzazione sul tema Amore e lussuria, il progetto di un Teatro della donna e due scritti sulla "metacoria", progetto di danza nuova, intessuta e eseguita su una base puramente "ideistica" e cerebrale. Il Manifesto della donna futurista fu una replica alla misoginia di Marinetti solo nel titolo. Valentine de Saint-Point, al contrario, tentò di formulare un discorso sulla liberazione (individuale) della donna assumendo la misoginia futurista, e attaccando quindi a fondo tutte le caratteristiche allora attribuite al genere femminile, innanzitutto la dolcezza e la pudicizia, per ricondurre il tutto sotto lo scudo simbolico del nazionalismo guerrafondaio futurista.
Emma Schiavon
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore