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Ho trovato questo libro molto noioso. Non ho trovato spunti per proseguire nel descrivere il mio "gradimento" per questo romanzo.
La morte misteriosa di un poeta che vive in barca e che ha appena completato il suo primo romanzo trasforma una tranquilla guardia portuale in un vero e proprio detective. Tra una miriade di personaggi, false piste e qualche verso gradevolmente sparpagliato qua e là, si dipana un romanzo giallo molto avvincente. Altro ottimo lavoro di Larsson!
Amo molto Björn Larsson e ho letto quasi tutti i suoi romanzi, tutti pubblicati meritoriamente da Iperborea, casa editrice che con instancabile dedizione si è occupata di tradurre e di far conoscere molti autori scandinavi di grande levatura, ignorati dal mainstream editoriale italiano. Questo è un giallo fuori dalle righe, specialmente se si considera il profluvio di opere ascrivibile al cosiddetto giallo "scandinavo". In questa storia è un poeta di grande fama, Jan Y. Nilsson (personaggio di fantasia) che viene trovato morto (in apparenza si tratta di suicidio, ma sin dalle prime battute si capirà che è un omicidio camuffato), un poeta anomale e ad un suo punto di svolta esistenziale dato che ha deciso di passare alla prosa, scrivendo una storia poliziesca che ha quasi completato, con la prospettiva di diventare all'improvviso ricco, poiché il suo editore ha già venduto i diritti per la traduzione a diverse case editrici straniere. E' chiamato ad indagare il commissario Barck della polizia portuale di Helsingborg, dal momento che il poeta morto viveva in un peschereccio da lui acquistato come casa, con i magri proventi della sua attività di poeta. Per una curiosa simmetria, Barck è un commissario "anomalo": ama scrivere versi e si sente immediatamente ed empaticamente coinvolto nella morte di Jan Y. da lui molto ammirato. Si dipana così un'indagine a pieno campo, mentre sono in movimento forze che vorrebbero impedire la pubblicazione del volume. Le indagini si fanno intricate e complesse:.Barck si troverà a leggere il romanzo del poeta, alla ricerca di eventuali, risolutivi, indizi. Ben diverso dai soliti gialli scandinavi il romanzo di Larsson si pone come un metalibro sui romanzi polizieschi, nel quale non manca ad un certo punto (cfr. pp 310-311) una riflessione sulle tendenze del giallo scandinavo: per questo lo stesso Larsson definisce in modo scanzonato il suo romanzo "una specie di giallo".
Recensioni
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Finalista Premio Bancarella 2012
Divertente il titolo del nuovo romanzo di Björn Larsson: I poeti morti non scrivono gialli.
È ovvio, se sono morti non scrivono, né gialli, né poesie. Non scrivono tout court.
Il sottotitolo ci avverte, Una specie di giallo. Perché il libro è un giallo che protesta sorridendo contro la moda imperante dei gialli, un intelligente e brillante divertissement letterario che ci arriva da quello che sembra essere ormai il regno dei gialli.
Jan Y. Nilsson è un poeta che ha dedicato alla poesia la sua vita da quando aveva sedici anni. La poesia è il suo modo di essere e di interpretare il mondo. Jan Y. vive per scrivere versi. Cioè, sembra quasi che cerchi delle esperienze, perfino quella sublime dell’amore, per poterne scrivere.
I poeti non sono mai stati ricchi - Jan Y. non lo è, vive su un peschereccio che è la sua casa galleggiante. I libri di poesia non hanno mai portato grossi guadagni alle case editrici. Eppure l’editore Petersén ha sempre creduto nel valore di Jan Y. Nilsson e ha pubblicato tutte le sue raccolte di poesie. Rifacendosi poi con successi strepitosi come la trilogia di Sven Marklind (leggi Stieg Larsson).
Ma perché Jan Y. Nilsson, con il suo dono della scrittura, non potrebbe scrivere un thriller? Farebbe un piacere all’editore, ricompensandolo delle perdite, e non sarebbe male neppure per le sue finanze. Dopo perplessità e dubbi, Jan Y. accetta. Il contenuto del romanzo è un segreto per tutti tranne che per l’editore e i suoi due collaboratori. Petersén è già riuscito a vendere il libro all’estero, prima ancora che sia stato terminato. A questo punto Jan Y. muore. In apparenza si è suicidato impiccandosi sulla sua imbarcazione ancorata nel porto di Helsingborg.
Anche se è una specie di giallo, il romanzo di Larsson obbedisce alle regole del genere, aggiungendo però ad ognuna di esse qualcosa che la stravolge, che ci impedisce di dimenticare che questa è quasi una presa in giro del giallo, pur riconoscendo il valore di denuncia che hanno i migliori di questi romanzi, quelli che si impegnano in una ricerca reale e che non si tirano indietro davanti alle intimidazioni di silenzio.
Che è poi quello che succederà a Petersén - ricevere minacce se si ostina a voler pubblicare l’atteso romanzo di Nilsson. Il quale si era documentato, aveva svolto ricerche e puntava il dito contro ingiustizie, truffe, disparità inaccettabili nel mondo del lavoro. Non per niente viene citato Saviano che vive sotto scorta…
C’è un investigatore, dunque, il commissario Barck (attenzione al nome, simile a Beck, il famoso protagonista della serie di gialli di Maj Sjöwall e Per Wahlöö), ma fa parte della polizia portuale, che in genere nulla ha a che fare con delitti, ed è un aspirante poeta. Dentro di sé Barck ha un secondo fine nell’occuparsi del caso - riuscire a far leggere le sue poesie al noto editore di Nilsson, poeta molto amato da Barck.
C’è un triangolo amoroso: una donna che ama, anzi che amava, che addirittura venerava il poeta e che è amata, in apparenza senza speranza, dall’amico del poeta che è - lui, sì, veramente - uno scrittore di libri gialli.
C’è un dettaglio negli omicidi (perché ce ne sarà un secondo) che ricorda i gialli della Christie: una penna stilografica infilzata nel collo delle vittime. Ci sono poi altri due libri dentro il libro: il poema epico del commissario e il giallo non finito di Nilsson (titolo: Uomini che odiano i ricchi - vi dice niente?) con personaggi che pirandellianamente escono dalle pagine e si aggirano tra quelli del romanzo di Björn Larsson.
Ci sono infine, accanto alle domande per risolvere l’indagine, i quesiti etici che riguardano la letteratura e che appassioneranno tutti i lettori in una maniera meno scontata delle altre sull’indagine: - Qual è il rapporto tra arte e vita? - Può la letteratura cambiare il mondo? - È letteratura quella asservita ai gusti del pubblico? - E fino a che punto ci si può spingere per mantenere la propria integrità?
A cura di Wuz.it
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