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scheda di Dalmotto, E., L'Indice 1993, n. 6
Pochi sanno che l'emancipazione femminile molto deve a Lodovico Mortara: come giudice, nel 1906, assegn• il diritto di voto alle donne; come legislatore, nel 1919, abrogò l'istituto dell'autorizzazione maritale; scrisse poi sulla parità giuridica dei sessi. Ma, più in generale, Lodovico Mortara si batté per numerosi ideali di democrazia e di progresso. Ad esempio, fu favorevole alla presunzione di innocenza dell'imputato. Fu contro l'arma autoritaria del decreto legge. Naturale, che il regime fascista lo epurasse. Continuò peraltro a dirigere la "Giurisprudenza Italiana", vale a dire la più autorevole e diffusa rivista giuridica d'Italia, senza mai rinnegare l'impegno per la costruzione dello stato di diritto. In esso, uno dei cardini è l'autonomia del potere giudiziario. Oggi qualcuno vorrebbe ridimensionarla. Noi siamo invece con chi ne "Lo Stato moderno e la giustizia" teorizzò per primo l'autogoverno della magistratura.
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