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scheda di Vindrola, A., L'Indice 1994, n.11
Pietro Cavallo, docente di storia dei partiti politici a Salerno, da tempo sta dedicando la sua ricerca al teatro di propaganda, compiendo un'analisi approfondita dei copioni conservati presso il Fondo censura teatrale del Ministero della Cultura popolare, ora in stato di riordino presso l'Archivio Centrale di Stato. Questo volume, che propone un'antologia delle riviste - un genere assai fiorente durante gli anni del fascismo - trasmesse nell'ambito della "Radio del combattente" fra l'agosto del '42 e il gennaio del'43, delle quali fra l'altro sono andate perse le registrazioni, si colloca dunque pienamente all'interno dell'ambito di analisi dello studioso, andando ad aggiungere un nuovo tassello alla sua produzione sul teatro di propaganda, tesa a mettere in luce non tanto gli effetti censori sul teatro fra le due guerre quanto a ricostruire quell'"immaginario collettivo" di cui lo spettacolo teatrale è specchio. Da questo punto di osservazione la rivista è davvero un genere paradigmatico, proprio perché registrava i sogni e i desideri, gli umori e le tendenze del pubblico a cui era destinata e insieme, in un indistricabile dedalo, dava conto dell'attualità politica e sociale, prestandosi alla propaganda fascista ma anche, al contempo, esercitando la satira. Alla redazione delle radioriviste collaborarono personaggi famosi, da Fellini a Steno, solo per citare due nomi, ma nell'introduzione, una sessantina di pagine, Cavallo rende conto anche di caratteristiche del varietà teatrale, in parte comuni a quello radiofonico, che ne facevano un genere popolare non solo per il tipo di ricezione ma anche sul versante della produzione, spesso opera di autori dilettanti.
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