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Alle domande fondamentali di una disciplina assai complessa come l’etica sociale, cerca di rispondere il prezioso volume di Giuseppe Acocella, ( Etica Sociale, Guida, Napoli) ordinario dell’omonimo insegnamento presso l’Università “Federico II” di Napoli e attualmente Presidente del corso di laurea in Scienze del servizio sociale . Giuseppe Acocella traccia in un’unica ed acuta trattazione l’intero percorso teoretico dell’etica applicata che va dallo statuto della disciplina fino alle sfide cruciali della modernità. Due gli avvenimenti culturali essenziali nell’evoluzione del pensiero morale in occidente: il crollo della reductio ad unum, propria dell’età medioevale e la crisi- scomparsa del riferimento ultimo al giusnaturalismo. L’età contemporanea si caratterizza, invece, per ciò che Piovani aveva chiamato agonismo etico e cioè una lotta paritaria di un’opzione etica contro un’altra e ancor più per un pluralismo dilatato delle scelte individuali. A ciò corrisponde il venir meno dei legami della comunità, l’eclisse delle identità e delle ragioni della solidarietà viva, rappresentata dalla nascita delle politiche sociali. Il diritto perde il proprio fondamento personalistico e si trasforma in un mero strumento della politica. Si tratta della distorsione esistente tra formalismo e contenuto etico, vale a dire, del rischio della cosiddetta tirannia della maggioranza ( Tocqueville). In questo senso, il diritto diviene pura procedura, esimendo se stesso dalla funzione di educatore civile. La libertà viene concepita come semplice assenza di vincoli e non sempre nella sua valenza positiva e propositiva. Un esempio per tutti è l’etica scientifica. Il rischio dell’autoreferenzialità delle scienze è oggi avvertito in maniera ugualmente parossistica nel campo delle attività economiche. L’economia si è trasformata nella ragion d’essere dell’esistenza con la conseguente mercificazione di tutte le sfere vitali, mentre l’inseguimento dei profitti ha offuscato l’originaria funzione civilizzatrice
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