Folli i miei passi

"Folli i miei passi" è come una fiaba contemporanea. La protagonista - difficile dire quale sia il suo nome dato che indossa e poi toglie identità e storie con grande facilità - si innamora da piccolissima del lupo del circo in cui lavora la sua famiglia, e come il suo lupo lei rimane per tutta la vita: inafferrabile, libera, indomabile. La sua vita diventa una fuga costante, una ricerca di nuove storie, nuove avventure, nuove persone, sempre da amare. La sua libertà infatti non è sprezzo degli altri, anzi. La protagonista ama ciascuna delle persone a cui si lega. Non importa che la prima persona che incontra nelle sue fughe, per esempio, pensi che la bambina che accoglie a casa per la notte sia una piccola sonnambula che al risveglio si è trovata chissà dove: ciò che importa sono le parole che la donna le dona, la scoperta della musica di Schubert, il ricordare insieme cose e persone passate. E non importa nemmeno che ogni incontro sia inevitabilmente temporaneo, che la protagonista fuggirà sempre, infine: le sue fughe non sono mai amare, sono piuttosto lo spiccare in volo di un uccello. Così come la sua protagonista, il romanzo è leggiadro e aggraziato. Le pagine creano una sorta di diario, che con agilità e poesia si libra tra i ricordi.