Dal naturale della mano

scheda di Bertini, M. L'Indice del 1999, n. 06

Nato a Malines, in Belgio, nel 1913 , Bauchau è forse più noto per i suoi romanzi (in italiano sono usciti presso Giunti nel 1991 Diotima e i leoni, nel 1993 Edipo sulla strada, e nel 1997 Il reggimento nero) che per la sua produzione poetica. Ma è da un volume di poesie, Géologie, che ha preso avvio nel 1958 il suo singolare percorso di scrittore in cui l’esperienza e la cultura psicoanalitica fondano una riflessione originale sul destino dell’uomo e sui viaggi iniziatici che possono condurlo alla riconquista del passato. Dal naturale della mano comprende quattro raccolte che vanno dagli anni cinquanta agli anni ottanta: Doppio zodiaco, La pietra senza affanno, Le due Antigone e Orto botanico. Siamo di fronte – come nota Marchetti, il sensibilissimo traduttore, nel suo bel saggio introduttivo – a una "partitura in quattro tempi": il primo traduce in poesia il ciclo infinito di morte e nascita; il secondo, ispirato dall’abbazia cistercense del Thoronet, è una "meditazione cantata sulla pietra", formata di "monodie gregoriane" che al silenzio della pietra finiscono per ritornare; il terzo riprende quei misteri della conoscenza di sé alla luce del mito greco che i romanzi di Bauchau hanno instancabilmente esplorato, mentre il quarto trova la strada di un lirismo più colloquiale e quotidiano.