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La razza maledetta. Origini del pregiudizio antimeridionale - Vito Teti - copertina
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La razza maledetta. Origini del pregiudizio antimeridionale
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Descrizione


Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si afferma in Italia la teoria razziale dell'inferiorità del Mezzogiorno. Nonostante l'opposizione di numerosi studiosi, questa teoria si diffuse come linguaggio funzionale all'ideologia dei ceti dominanti italiani e stranieri. Ma il pregiudizio antimeridionale non è scomparso e anzi alimenta ancora oggi, in vecchie e nuove forme, le istanze separatiste e antiunitarie. La spiegazione razziale dell'inferiorità morale e sociale dei meridionali, che si richiamava alle teorie di Niceforo e di Lombroso, costituì l'esito più paradossale di una continua e sistematica negazione dell'altro. La teoria della "razza maledetta" fu denunciata da numerosi meridionalisti come un "romanzo antropologico" e una comoda scorciatoia per spiegare le differenze tra Nord e Sud. Questa narrazione influenzò le posizioni di magistrati, medici, psichiatri, politici e, più in generale, l'opinione pubblica del Nord. Essa finì col generare un sentire comune e diffuso, all'origine di stereotipi ancor oggi operanti. Nell'aspro dibattito, documentato nel volume, tra studiosi di matrice positivista e meridionalisti (Niceforo, Sergi, Colajanni, Rossi, Ciccotti, Lombroso, Salvemini, Fortunato) affiorano termini e problemi che tornano oggi a segnare l'attualità sociale e politica.
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Dettagli

2011
26 maggio 2011
301 p., Brossura
9788872856420

Conosci l'autore

Vito Teti

Vito Teti è professore ordinario di Antropologia culturale dell’Unical, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche «Antropologie e Letterature del Mediterraneo». Tra le sue pubblicazioni: Il senso dei luoghi (Donzelli, 2004; III ed. 2014); Storia del peperoncino (Donzelli, 2007); La razza maledetta (Manifestolibri, 2011); Maledetto Sud (Einaudi, 2013); Pietre di pane (Quodlibet, 2014); Terra inquieta. Per un’antropologia dell’erranza meridionale (Rubbettino, 2015); Fine pasto. Il cibo che verrà (Einaudi, 2015); Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni (Donzelli, 2017).

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