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Descrizione


Uno sparo squarcia il silenzio nella villa dei Radjik a Tirana. Cosa è accaduto? Chi ha sparato? Nella casa vivono Zanum, ex esponente di spicco del regime comunista albanese e i suoi due figli: Viktor, entrato nel partito al posto del padre e Ismail il giovane sognatore, frequentatore degli incontri semiclandestini al caffè Fidelio. I due ragazzi sono cresciuti condividendo sempre tutto, uniti dal dolore per la perdita della madre misteriosamente morta quando Ismail aveva cinque anni. La vita dei Radjik era sempre stata serena fino al matrimonio di Viktor con Helena, di cui Ismail si innamora perdutamente. Un giorno però uno sconosciuto gli mostra il cadavere riesumato della madre e comincia a indagare fino a scoprire una sconvolgente verità...
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Dettagli

2004
7 ottobre 2004
185 p., Brossura
9788873059943
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Indice


Le prime frasi del romanzo:

1.

Lo sparo era esploso alle sei meno un quarto del mattino, nella casa immersa nel silenzio. Tutte le ville tra viale dei Martiri e via Elbasan erano state costruite prima della guerra e sono tra le pochissime abitazioni di Tirana a essere circondate da giardini. Erano passate due ore buone da allora, eppure un odore, non di polvere da sparo ma denso e opprimente, impregnava ancora l'aria e la rendeva pesante. Ismail aprì la finestra e inspirò la rugiada del mattino, una specie di foschia grigia che si alzava sopra gli archi della siepe e sui cumuli di foglie rosse dell'autunno raccolte in gabbie di metallo. Due poliziotti in uniforme stavano di guardia al cancello principale, e un ispettore in borghese osservava l'edificio e scattava fotografie da diverse angolazioni. Troppe finestre davano su quel lato del giardino: le due porte a vetri della balconata del primo piano, dove dormiva il vecchio Zanum, com'era conosciuto in tutta l'Albania il padre di Ismail; o l'attigua loggia che usava come studio e dove aveva l'abitudine di chiudersi a lavorare di buonora; a destra c'erano poi le stanze in cui dormivano da bambini Ismail e il fratello Viktor. C'erano inoltre le quattro finestre di sotto, che culminavano in un arco e corrispondevano, nell'ala est, al salone e alla biblioteca e, nell'ala ovest, agli ex annessi per la servitù. Senza contare l'altana della torre.
Però, in quell'alba c'era qualcosa di nuovo, un'atmosfera gravida come nei sogni dai quali non riusciamo a svegliarci. Lo strepito della detonazione aveva interrotto bruscamente il normale scorrere del tempo. Quando Ismail aveva sentito lo sparo, non si era alzato subito, ma per qualche istante era rimasto come impietrito, senza nemmeno osare scendere dal letto, in preda a una sensazione di pesantezza e immobilità. In quei decimi di secondo aveva avuto una premonizione che gli era arrivata al cervello addirittura prima della percezione del suono.
Secondo il primo referto, a provocare la morte era stata una ferita d'arma da fuoco nella regione cardiaca. Un proiettile, uno solo, e non due, come era girata voce. Il cadavere era stato rinvenuto nel letto con indosso un pigiama beige, le lenzuola erano un po' sottosopra, come stropicciate da un sonno disturbato o forse proprio dalla mancanza di sonno; eppure, stranamente, la macchia di sangue non era molto estesa. Il proiettile, sparato a bruciapelo, aveva perforato il cuore fuoriuscendo dalla schiena con una leggera inclinazione, aveva trapassato anche il cuscino ed era rimbalzato sul parquet. Se fosse stato vero, come sosteneva qualcuno, che i fori dei proiettili erano due, l'ipotesi del suicidio avrebbe dovuto essere rimpiazzata da quella dell'omicidio, perché chi si uccide non può sparare due volte.
Le chiome nere dei cipressi cominciarono a oscillare leggermente. Il tempo cambiava. Ismail era ancora sotto l'effetto del tranquillante che gli avevano somministrato e percepiva la realtà come al rallentatore. Il ciclo fuori dalla finestra gli sembrava una cupola di fioriture di gesso, tuttavia non aveva perso la memoria.

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Nenetta1974
Recensioni: 2/5

Non è un brutto libro tutto sommato... Ma l'ho trovato un po' noioso.

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luciano
Recensioni: 2/5

Talmente breve è la vita e talmente tanti sono i capolavori della letteratura mondiale non ancora letti, che l'avere perso due ore preziose per leggere un romanzo insipido e dalla trama scontata come questo è un peccato di cui un giorno Dio mi chiederà conto.

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Elena
Recensioni: 3/5

Un paese in rivolta sullo sfondo di due storie d'amore burrascose; ben scritto, forse sullo spunto dei romanzi di Isabella Allende ma comunque niente a che vedere. Storia coinvolgente e dialoghi sciolti ed armoniosi. Tutto sommato piacevole.

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Recensioni

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La recensione di IBS


“Le parole avanzano in circolo, attraversano una vita intera e poi ritornano ad incontrarsi, si toccano e rinchiudono qualcosa”, aveva detto Ismail.
‘Ed è così che dev’essere, figliolo. Niente di quanto accade viene mai cancellato del tutto’, gli aveva risposto Hanna prima di girare sui tacchi e tornare discretamente in paese per la stessa strada da cui era venuta, lasciando il ragazzo solo con i propri pensieri.”


Amore e morte nella cupa Albania comunista di Enver Hoxha: una famiglia segnata dal tragico stigma di passioni travolgenti e proibite che si ripresentano simmetricamente in due successive generazioni. Con questo romanzo, il primo tra i suoi libri a essere tradotto in italiano, la scrittrice spagnola Susana Fortes è stata finalista al Premio Planeta, forse il più importante e certo il più ricco premio letterario spagnolo.

Il protagonista Ismail, sognatore e poeta che non a caso porta il nome del maggiore scrittore albanese, Ismail Kadarè, al ritorno dal servizio militare trova in casa Helena, un’affascinante ragazza del Nord che il fratello ha sposato durante la sua assenza. Da vent’anni mancava nella casa, abitata soltanto dai due fratelli e dal padre, una presenza femminile, dopo la morte improvvisa e misteriosa della madre, avvenuta quando i figli erano bambini. Il turbamento provocato nel giovane dalla cognata risveglia il trauma infantile della perdita della madre e per Ismail prende avvio un doppio percorso sentimentale, che lo porterà a scoprire gli inconfessati segreti del passato e a rivivere nel suo presente l’antico dramma. Sullo sfondo, il perverso meccanismo politico del regime totalitario, basato sulla delazione e sull’eliminazione dei dissidenti, che sarà lo spietato strumento della vendetta.

Suggestiva narratrice, Susana Fortes intreccia sapientemente i diversi piani temporali, che progressivamente svelano l’ineluttabile potenza dell’amore e l’altrettanto ineluttabile distruttività dell’odio, creando atmosfere liriche e squarci psicologici di forte impatto per il lettore.

A cura di Wuz.it

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Conosci l'autore

Susana Fortes

1959, Pontevedra (Spagna)

Si è laureata nell’università di Santiago di Compostela e in quella di Barcellona. Insegna spagnolo negli Stati Uniti, nell’università della Luisiana. Tra i suoi romanzi Querido Corto Maltés (Premio Nuevos Narradores), Fronteras de arena (finalista del Premio Primavera), Las Cenizas de la Bounty e Tiernos y traidores. Con Gli amanti (edito da Neri Pozza nel 2004), best seller in Spagna, è stata finalista al Premio Planeta 2003, uno dei più prestigiosi premi letterari spagnoli.Nel 2008 la casa editrice Nord ha pubblicato in Italia Quattrocento, un altro romanzo di grande successo (200 000 copie in Italia), nel 2010 Istantanea di un amore, nel 2012 Il cammino del penitente e nel 2018 Settembre può aspettare.

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