Il bagno rituale

Il tema dell'antisemitismo è affrontato molto bene e in maniera pacata. La Kellerman non da un giudizio di merito ma lascia che sia il lettore a giudicare quanto siano imbecilli coloro i quali non hanno imparato nulla dalla Storia recente e non. È anche vero il contrario: che si appartenga ad una maggioranza o ad una minoranza, nessuno può imporre il proprio stile di vita, il proprio credo, le proprie convinzioni a tutti gli altri nell'erronea convinzione che quello che è giusto per se, sia giusto anche per gli altri. Insomma l'uomo, al contrario di tutti gli altri essere viventi, è dotato del libero arbitrio e nessuno ce ne può privare. Quando un giallo scritto bene, ambientato in un contesto originale, offre questi punti di riflessione è già un bel valore aggiunto. Una prosa scorrevole, personaggi ben delineati, un trama sostanzialmente credibile anche se qualche ingenuità, come quella di non allertare subito una pattuglia ma essere Peter a voler ricevere la telefonata di richiesta d'aiuto da Rina, lasciano un po' perplessi e non permettono di assegnare il voto più alto.