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Come è possibile dare vita ad una nuova coscienza collettiva basata sul "pensiero unico", cioè quello gradito a chi detiene il potere? Elena Polidori non ha dubbi : con la televisione, o meglio con un uso del mezzo televisivo spregiudicato e personalistico, al di fuori di ogni regola. Attraverso la televisione, nell'ultimo decennio, si è compiuta, giorno dopo giorno, una costante opera di disinformazione e di mascheramento della realtà, con la costruzione di nuovi modelli cui tendere, con una sapiente riscrittura della nostra storia passata e recente, con la sistematica demolizione di ogni notizia o fatto che potesse risultare pericolosa o, quantomeno, sgradita al "Sovrano". Attraverso fiction, reality, talent show e telegiornali addomesticati è finalmente venuto alla luce "l'italiano nuovo". Il libro è denso di fatti, di accadimenti, di personaggi che vengono analizzati a fondo e mostrati nella loro reale luce. Personalmente io avrei gradito che l'autrice proponesse una più approfondita analisi di tipo sociale e antropologico circa il fenomeno dei talent show e reality che sono quelli che, a mio avviso, hanno l'effetto più devastante per il target cui si rivolgono (giovani e giovanissimi), ma nel libro questo aspetto non viene affrontato. Una nota va riservata anche all'appendice, che idealmente si compone di tre parti. La prima, ci propone una esaustiva raccolta delle varie leggi "ad personam" ad uso e consumo del Cavaliere. Faccio notare che, per errore, alcune di queste leggi sono riportate due volte; la seconda parte dell'appendice ci propone un glossario delle parole e locuzioni più comuni (ed abusate) del lessico berlusconiano. Questa parte è ripresa pari pari dal libretto di Zagrebelsky "Sulla lingua del tempo corrente" (ed. Einaudi, 58 pp.) che però non viene minimamente citato dall'autrice. La terza parte ci propone un elenco delle "papi girls" più note o venute alla ribalta di recente. In conclusione, sicuramente un libro da leggere e sul quale meditare
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