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Ci illudiamo di essere individui liberi, autonomi nel nostro agire, consapevoli di noi stessi e delle nostre azioni? Magari di avere un'anima immortale che sopravviverà al disfarsi del nostro corpo, e manterrà i suoi ricordi e le emozioni provate in vita? Di essere unici e insostituibili, artefici dei destini del mondo, responsabili di ogni decisione che prendiamo? Sbagliamo, pecchiamo di presunzione e ignoranza, secondo questo stimolante e documentato studio di Susan Blackmore, che indaga sul mistero che circonda da millenni il rapporto mente-corpo, interno ed esterno, soggettività e oggettività. Definire cosa sia la coscienza, perché e quando si è sviluppata nell'essere umano, quali vantaggi gli abbia portato e se anche altre creature ne siano dotate è ciò che si propone di illustrare l'autrice, prendendo in considerazione i risultati scientifici ottenuti dai più importanti psicologi, neurobiologi e filosofi dell'ultimo secolo (James, Dennett, Libet, Popper, Damasio...). Il miliardo di neuroni che formano il nostro cervello, collegati da miliardi di interconnessioni capaci di originare le nostre straordinarie facoltà mentali (percezione, apprendimento, memoria, ragionamento, parola...) possono garantire l'esistenza certa di un sé cosciente, che nessuno è riuscito ancora a situare in un'area fisica definita, e che può venire alterato da malattie, sostanze mediche o stupefacenti, stimolazioni elettriche, abbagli visivi? Esistono le azioni, ma forse non esiste il sé che agisce: "Il nostro linguaggio tesse la storia del sé e così noi finiamo per credere che, oltre al nostro singolo corpo, esista un singolo sé interiore, dotato di coscienza, in grado di avere opinioni e prendere decisioni. In realtà non esiste nessun sé interiore, ma solo processi multipli e paralleli che danno origine a una 'magnifica finzione', un'illusione efficace". Tesi esposta con chiarezza e con numerosi esercizi esemplificativi: efficacissimo metodo per ridimensionare il nostro ego.
Ogni libro della Blackmore è uno straordinario viaggio intellettuale. Intelligente, penetrante, sempre misurata nell’esposizione, senza mai diventare pedante. Un bel libro su ciò che la scienza può dire sulla coscienza. Un argomento che ci interessa tutti, scienziati o meno. E’ un libro che cambia molte nostre profonde convinzioni, ed è quanto di meglio si possa dire di un saggio.
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