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Al-Khalil, in ebraico Hevron, è una delle città più importanti della Palestina ed è l'unica città palestinese che ha insediamenti ebraici incuneati nel cuore del centro storico. I palestinesi sono centosessantamila, i coloni israeliani cinquecento, e per proteggerli tutta l'area è stata disseminata di postazioni militari fortificate che controllano chiunque passi da un settore all'altro. Sfuggendo ai genitori e al coprifuoco, Majd, un simpatico ragazzino palestinese, cerca di raggiungere il bosco, ma l'impresa, non proprio facilissima, si complica via via fino a diventare impossibile: la strada è finita, sbarrata da un muro di cemento grigio e da soldati con i carri armati. Arrivato al muro, Majd si rende conto che c'è una grande confusione: "Posso entrare?". "Devo uscire?", "Da che parte?", "Un soldato molto gentile e con due frecce dentro e fuori, non sa dove cavolo metterle e gira su se stesso come una trottola". Majd non capisce chi è dentro e chi è fuori dal muro, chi ha un paese e chi non ce l'ha, chi è un terrorista e chi è un soldato
Tra domande imbarazzanti e personaggi strani, Majd "il glorioso" ci accompagna nel suo paese in guerra, e, testardo come solo i bambini sanno essere, non si arrende alla logica distorta degli adulti che "quando fanno la guerra non capiscono nulla, ma devono far finta di capirci tutto". In appendice, a cura di Claudia Zaccai, un'esperienza concreta di pratica della pace: la Biblioteca mobile per la nonviolenza di Al-Khalil, che ha sede proprio nel centro del vecchio mercato, nel settore controllato dai militari israeliani. I ragazzi si incontrano tra loro e con gli operatori della biblioteca e insieme organizzano laboratori di musica, teatro, poesia, ma soprattutto imparano che cosa significa la cultura della pace e della non violenza e come metterla in pratica in famiglia, a scuola e per strada. L'obiettivo della Biblioteca è di insegnare a risolvere i conflitti in maniera non violenta e in uno spirito di cooperazione.
Velia Imparato
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