Eureka street

Libro piuttosto banale e noioso. In alcune parti anche irritante. Personaggi banali e fatti piuttosto irreali. Furbo ambientarlo a Belfast.

Belfast, Irlanda del Nord, 1994. In una città ridotta a un campo di battaglia, Chuckie e Jake, protestante il primo, cattolico l’altro, sono legati da una profonda amicizia. Sullo sfondo, i conflitti irrisolti del paese che balzano brutalmente in primo piano quando un attentato sconvolge l’atmosfera bislacca e farsesca che pervade il racconto. Le parole dell’autore di questo romanzo, Robert McLiam Wilson, trasudano amore e consapevolezza per la verde terra irlandese, in particolare per la Belfast (Irlanda del Nord) degli anni ’90, una città dapprima sgangherata, poi dilaniata dalle bombe e dagli attentati dei Troubles. Robert McLiam Wilson è, per usare un’espressione tipicamente irlandese, <<bread and buttered>> con Belfast tanto da poter creare un romanzo scanzonato, ironico, a tratti divertente, pur parlando di guerra, di malinconia, di distruzione e di oppressione politica e religiosa. “Eureka Street” è un romanzo adatto ad ogni tipo di lettore ma sicuramente apprezzabile totalmente da chi già possiede una rudimentale conoscenza della recente storia irlandese. La tanto agognata pace per il popolo irlandese è un miracolo ancora persistente e questo stesso miracolo è “Eureka Street“: un libro pregno d’amore per la cultura irlandese e delle idiosincrasie e dei contrasti, a volte irrazionali, del suo popolo.

Ironico, tenero, romantico. La vita piena di contraddizioni degli abitanti di Belfast, una città luogo di continui conflitti e violenza. Qualche digressione di troppo rende il libro a volte un po' confuso e prolisso. Comunque da leggere.