Regole di famiglia

"Regole di famiglia" non è solo l'acuto ritratto di una parte di quella meglio gioventù che ha certamente fallito, ma in fondo non più di altre nella storia di questo paese. E' anche una sorta di breve vademecum per comprendere il perché di questo fallimento e della reazione - certamente più volgare e forse meno violenta - che ne è seguita e di cui tutt'oggi patiamo le conseguenze. L'ho divorato in poco più di 3 ore di una notte insonne e, letta l'ultima pagina (elegantemente bordata di rosso), ho pensato a quello che l'autore ha detto degli anni '70 in Italia: un'occasione persa. Non che questo romanzo lo sia, affatto; né che si possa ridurre il tutto a una mera questione quantitativa, ma credo che la storia, i personaggi e la qualità narrativa dell'autore avrebbero meritato qualche altro capitolo da regalare al lettore che sarebbe stato ben lieto di scorrere qualche altra rossa pagina.

Decisamente una bella sorpresa. Al centro del romanzo una famiglia borghese molto radical-chic nella Milano degli anni'70. Grande emozione e nostalgia e un ritratto veritiero per chi è stato bambino o ragazzo in quegli anni. Unico neo: troppi aggettivi.