La scuola dei disoccupati

germania, giorni nostri, un'agenzia governativa ha creato una scuola per disoccupati ancora giovani ma non ragazzini, dove imparano a candidarsi per un impiego, aggiornare (o inventare) curruculum e fare colloqui. la scuola è una via di mezzo da un'accademia militare e una setta religiosa, descritta forse fin troppo a lungo nella prima parte. poi entrano in scena i due protagonisti, dei quali però un solo personaggio verrà maggiormente approfondito. non entro nei dettagli, ma dopo una parte centrale interessante, il finale mi ha un attimo deluso. comunque scorre bene e lo consiglio.

Molto bello, fa riflettere.

L'autore immagina una scuola dove i disoccupati vengono formati e allenati al reinserimento nel mondo del lavoro. L'obiettivo di ottenere un impiego è spinto all'eccesso e diventa preminente su tutto il resto, dalla tipologia di professione alla veridicità del cv. Il metodo intensivo e le tecniche di candidatura applicate dai docenti diventano sempre più pressanti con il passare delle pagine e raggiungono il culmine con la competizione diretta tra gli allievi sottoforma di show serale. Si tratta di una storia che parte dalla realtà dei nostri giorni e si spinge fino alla fantascienza attraverso un'iperbole che lascia nel lettore un sentimento di inquietudine