Solea

Ormai quasi ubriaco, dopo gli innumerevoli bicchieri di pastis e mauresque e le altrettante infinite bottiglie di Lagavulin che mi sembra di aver bevuto, "sorseggiando" le avventure di Fabio Montale, ho oggi finito la lettura della trilogia. Credo mi mancheranno i personaggi, sia quelli che hanno attraversato il libro (i libri) che quelli che sono stati una comparsa o addirittura quelli che si svelano con le sole citazioni: Lole, Babette, Sonia, Fonfon, Honorine, Hassan, Mavros, Hélène Pessayre. Avrò anche nostalgia dei luoghi che ormai mi sembrano familiari (mai stato a Marsiglia !): le Vieux Port, la Corniche, le isole del Frioul, rue du Panier, la terrazza della Samaritaine, le Goudes, le cités, la Canebière, l'Estaque. In genere è il primo, libro di una serie, quello che piace di più. Invece per me Solea è stato il migliore. Un ultimo particolare mi fa ringraziare Jean Claude Izzo: mi sono divertito a cercare ed ad ascoltare le canzoni e le musiche che sono citate nella trilogia. Sono chicche in più che questi libri ti regalano. Concordo con altri lettori: alcune frasi lasciano davvero il segno. Da leggere in sequenza.

Come faro'adesso che ho concluso la saga di Izzo/Montale??? Mi rimane una grande malinconia e una voglia sfrenata di assaggiare il pastis e le prelibatezze di Honorine. Che dire non avete ancora letto niente di Izzo???Cosa aspettate lo amerete profondamente

Il clclo di Fabio Montale, il protagonista della serie iniziata con "Casino totale" e proseguita con "Chourmo", si chiude con un libro che, a chi ha letto questo e i precedenti, lascia in eredità il carezzevole ricordo di un autore che emoziona, un poco di malinconia e il rimpianto per chi, Jean-Claude Izzo, morto ancora abbastanza giovane, non potrà più, con i suoi libri, prenderci in disparte e raccontarci bellissime storie come queste.