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Pubblicato nel 2008, “ Perdas De Fogu” è stato definito un romanzo inchiesta, scritto da Massimo Carlotto che, insieme al già affermato Francesco Abate, si è valso dell’aiuto di un collettivo di giovani scrittori denominati “ Mamma Sabot”. L’ispirazione per il nome è stata presa dal “sabot” lo zoccolo che gli operai, al tempo della rivoluzione industriale, usavano gettare negli ingranaggi dei macchinari delle fabbriche per sabotarle, così come vorrebbe fare questo gruppo di scrittori nell’ostacolare le menzogne somministrate giornalmente alla popolazione, in ogni campo. E “sabot” è anche il nome del bossolo dei proiettili contenenti l’uranio impoverito di cui si parla in questo libro. Un libro che ha una tematica estremamente interessante ed attuale nel portare alla luce le importanti problematiche legate al Poligono sardo di Perdas De fogu, nella zona del Salto di Quirra, il più grande in Europa e in continua espansione. Qui, vengono testate le armi militari nazionali ed internazionali più potenti, soprattutto quelle radioattive e in questa zona secretata, fioriscono gli smisurati interessi delle multinazionali fabbricatrici di armi e gli intrighi politici ad ogni livello
Molto lontano dal miglior Carlotto. Sicuramente non aiuta la scelta di trattare un tema tecnico come l'inquinamento del poligono di Perdas e sopratutto di trattarlo in modo superficiale e basato più sulle informazioni reperibili su internet che dati scientifici. Giallisti italiani su queste cose imparate dagli americani.
Ingredienti: il tipico protagonista carlottiano in bilico tra giustizia e illegalità, un poligono di tiro al centro di interessi politici e militari, i danni fatti a madre natura dal figlio uomo in nome del dio denaro, un'umanità sporca, con pochi scrupoli e tante armi (di vendetta o ricatto). Consigliato: a chi lotta ogni giorno contro il marcio del mondo, a chi ama i gialli con contorno di alcol e violenza.
Recensioni
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Il Salto di Quirra, detto anche Perdas de Fogu, è il poligono più grande d'Europa e si trova nella regione più abbandonata e spopolata della Sardegna. L'area, che si estende tra Cagliari, il Gennargentu e il mare, ospita una struttura che è il fiore all'occhiello della difesa italiana, utilizzata dalle nostre Forze armate ma anche dalle varie multinazionali delle armi. Le maggiori aziende internazionali arrivano a Perdas de Fogu per fare esperimenti, test, collaudi e per mostrare ai loro clienti la potenza deflagrante delle loro invenzioni. In cambio lo Stato italiano, per tramite dei politici locali, riceve un canone, come corrispettivo dello smaltimento sul territorio sardo di una quantità imprecisata di rifiuti bellici, potenzialmente letali. Infatti, nonostante la popolazione residente nella zona faccia tutto sommato una vita sana, respirando aria buona e mangiando cibi genuini, a Salto di Quirra si registra un'incidenza altissima di casi di leucemia e tumori al sistema emolinfatico, per non parlare delle malattie che colpiscono i soldati impiegati all'interno della base, le cui diagnosi sono spesso coperte da segreto militare.
L'area di Perdas de Fogu è infatti completamente inquinata dalle nanoparticelle dell'uranio impoverito, un composto che viene utilizzato per costruire i proiettili e le armi di ultima generazione, e che, portato ad altissima temperatura attraverso le esplosioni, rilascia delle nanoparticelle in grado di penetrare all'interno dei tessuti umani e di compromettere l'intero ecosistema.
è proprio una giovane veterinaria, Nina, la protagonista di questa straordinaria inchiesta di Massimo Carlotto. L'ente di ricerca belga per cui lavora la ragazza si occupa di testare dei farmaci in grado di curare la sindrome di Quirra, una malattia che prende il nome proprio dal poligono e che comprende linfomi, malformazioni genetiche e varie forme tumorali molto simili alla sindrome dei Balcani. Per raccogliere le prove dei suoi studi, Nina setaccerà tutti gli ovili della zona, alla ricerca di agnelli deformati, nati con le orecchie al posto degli occhi, o addirittura senza cervello. Un lavoro raccapricciante, ma anche molto pericoloso, visto che gli interessi in gioco sono molto alti. Le aziende che si servono del poligono, le multinazionali degli armamenti sono infatti disposte a tutto pur di evitare la bonifica della zona, anche a ingaggiare dei mercenari senza scrupoli. è il caso di Pierre, un ex militare che dopo aver disertato in Afghanistan, si ritrova invischiato in questa intricata vicenda. Spionaggio, controspionaggio, politica, strategia militare e criminalità: un romanzo che fa luce su una delle pagine più nere della cronaca italiana. Con coraggio Massimo Carlotto e Mama Sabot, un collettivo di giovani studiosi e professionisti sardi, compongono un affresco noir di straordinaria intensità, dove la linea sottile che separa la realtà dall'immaginazione si infrange al cospetto di una verità difficile da digerire. Un'inchiesta imperdibile, ma anche un romanzo che si legge tutto d'un fiato e che segna il ritorno di Carlotto ai grandi temi di attualità dell'Italia contemporanea.
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