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Per quanto mi riguarda Alice Sebold è una delle migliori scrittrici americane contemporanee. Una storia avvincente che ti tiene con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Viene definitp un thriller in copertina ma credo sia impossibile, proprio come per Amabili resti, incasellare questo romanzo in un genere. All'interno i grandi temi che troviamo anche negli altri libri dell'autrice: storie familiari controverse, malattia mentale, il rapporto con il proprio corpo, il corpo femminile, la condizione di vittima, l'essere donna - madre - figlia. Consigliato!
Storia lucida e disperata sulla malattia mentale, su come abbracci la vita di chi è costretto a stare accanto a chi ne è colpito . Da leggere per tentare di comprendere senza giudicare frettolosamente.
Il percorso narrativo in cui il lettore viene risucchiato in questo romanzo della Sebold ha un fortissimo impatto, ma segue una parabola discendente. L'incipit a dir poco traumatizzante si protrae in realtà ben oltre la prima pagina, e può facilmente generare aspettative collegate ad un percorso di inabissamento morale e ideale della protagonista, soprattutto nell'immaginario di un lettore avvezzo alle Crime Stories americane del XXI secolo e pratico di serial come CSI o Criminal Minds. In realtà, nella seconda metà della vicenda, si apre un orizzonte più dostoevskijano, nel quale un po' per volta affiorano fattori che, se non alludono ad un processo di espiazione (che non c'è e non deve esserci), fanno però riflettere sulla palese inadeguatezza delle relazioni umane che avrebbero ipoteticamente potuto evitare il fatto criminale. Un po' come accade in tanti racconti analoghi di J.C. Oates. Questo è significativo: la protagonista non avrebbe potuto fare nei confronti di nessun altro ciò che ha fatto alla madre, ma la madre non avrebbe potuto in nessun modo evitarlo, e la società non possiede più i connettivi relazionali utili ad accogliere né l'evento criminoso né la sua rielaborazione. Direi che un plot del genere si combina ottimamente con le trame dei thriller postmoderni. Ne potrebbe scaturire un buon adattamento cinematografico.
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