La donna che visse per un sogno

Uno dei libri più noiosi che abbia mai letto, e dispiace dirlo, perché dedicato a una figura femminile degna del massimo interesse oltre che della massima stima. A rendere, secondo me, soporifero il romanzo è la sua articolazione in tanti quadri distinti, ognuno dei quali rappresenta la testimonianza di un diverso personaggio (tutte donne), ivi compresa la protagonista assoluta, Olympe De Gouges. Il caleidoscopio di queste pagine dovrebbe ricostruire, nelle intenzioni dell’autrice, il profilo e la storia di una donna riconosciuta oggi come pioniera indiscussa del pensiero femminista e più ancora della visione femminista del mondo. Finisce invece per ridurne la figura a un tratto intimistico che non rende giustizia al suo spessore di intellettuale e alla sua fama, oltre che di drammaturga, di autrice di scritti e manifesti politici, ivi compresa una Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. La frammentazione eccessiva va inoltre a discapito della continuità narrativa, di un effettivo progresso della storia e con ciò anche della partecipazione del lettore. Il libro si riscatta nel finale, quando il processo alla De Gouges e la relativa esecuzione fanno salire il patos del racconto creando finalmente le basi per un effettivo coinvolgimento.

In questo romanzo storico l'autrice sceglie un momento chiave della storia cioè quello della Rivoluzione francese. Esalta Olympe De Gouges attraverso una pluralità di monologhi con i quali vediamo vari punti di vista molto interessanti

E' un libro che tradisce un po' le aspettative. Non conoscevo la figura di Olympe e, prima di iniziare a leggere il libro mi ero un po' informata, pensavo che la lettura della sua storia mi coinvolgesse molto di più a livello emotivo e invece no. Appare sicuramente l'importanza storica del personaggio e la sua forza di carattere da "Uomo" di Stato ma non mi ha preso del tutto.