L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questi brevi fatti di cronaca dimostrano che la Poesia non esiste solo nelle poesie. Anzi. Cesare Fiumi é un poeta a tutti gli effetti, perché sa toccare le corde del cuore come pochi. Ho cominciato ad apprezzarlo molti anni fa sui suoi trafiletti sul Corriere, che ho ritagliato e conservato gelosamente.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Cesare Fiumi è un inviato speciale del "Corriere della sera" che da qualche anno tiene su "Sette", il magazine del quotidiano, la rubrica "Brevi in cronaca", che raccoglie le storie perdute del nostro tempo; quelle storie, "della grandezza di un insetto che scivolano via d'un fiato, nel mattinale delle tragedie e delle comicità, delle stranezze e dei dolori. Storie stipate in poche righe che avresti voglia di liberare dalla loro taglia stretta, da quel taglio freddo e burocratico, così da raccontarle fino in fondo".
C'è bisogno di uno sguardo rasoterra per cogliere queste marginalità di chi "con un suo codice personale, emotivo, etico, si ribella ai codici impressi da altri alla propria esistenza. Cuori a barre, appunto". Cosa dicono queste banali normalità, tragiche e feconde che siano? Raccontano - che già è un atto d'amore - di un tempo in cui una faglia generazionale si è interposta fra giovani (spesso molto giovani) e vecchi (neppure tanto vecchi) che non comunicano più tra loro. "Come se un ictus delle conoscenze prima ancora che delle coscienze, stesse frantumando - terremotandola giorno per giorno - una società che ci era familiare".
Sì, leggendo queste brevi di cronaca che in realtà sono dei piccoli reportage narrativi - altro frumento al covone di chi pensa con lo scrivente che questa sia la vera forma del dire romanzesco di questo tempo surmoderno fatto di non luoghi - si pensa alla definizione dell'istituto familiare che emerge dagli Indifferenti di Moravia data pochi giorni fa da Enzo Siciliano sulla "Repubblica": come luogo di "nevralgie di violenze senza radici". Quindi anche la vicenda di Omar ed Erika - breve in cronaca più mediaticamente famosa - viene a essere spiegata con la luce della realtà che costa sempre qualcosa senza ricorrere a indagini sociologiche (Paolo Crepet) o a esperimenti narrativi individualistici (come quello di Lidia Ravera).
I vari reportage poi sono raccolti-raggrumati secondo titoli che richiamano situazioni tipo, e accanto a Bestie si possono incontrare anche denominazioni speranzose come Gesti, dove in situazioni limite appaiono dei travasi di coscienza e di compassione che cristianamente danno senso. "Perché ci sono vite che sono corde tese di coerenza, così alte che a guardarle dal basso, dalla superficie del nostro superficialismo, producono vertigini". Ben vengano queste vertigini che sono delle clausole di salvaguardia ai casi che non rientrano in alcun dettato giuridico singolo o sistematico e che ci restituiscono oltre a queste storie perdute anche sentimenti, valori, etiche che in questo tempo di at the cash desk credevamo irrimediabilmente perdute e che danno speranza come i francobolli di Ceronetti, farfalle indirizzate agli amici che affrancano cartoline che sono sogni fioriti.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore