Il Cireneo

Quando ho chiuso “il Cireneo” sull’ultima pagina mi sono detto “mi piace”, non ho detto “mi è piaciuto”, perché quando una cosa mi tocca entra a far parte di me e parlarne al passato non ha senso. L’ho trovato coinvolgente, stimolante, anche quando entra in riflessioni filosofiche, scientifiche, didattiche, alleggerite magari dagli interventi di Tito, col suo parlare libero così vicino al sentire comune. Ogni volta che volevo finire di leggere… beh, ancora una pagina, due… non mi decidevo a smettere. Mi piace perché, con la vicenda intrigante che vivono i personaggi, l’autore sembra disegnare se stesso, il suo sentire, i desideri, forse le speranze.

Non fatevi intimidire da 500 pagine, il libro risulta intrigante, avvincente, piacevole e in alcuni punti anche divertente. I personaggi sono ben delineati, quasi come si stesse guardando un film. L'ho letto tutto d'un fiato e lo consiglio anche a chi non è appassionato di libri gialli.

Ho letto il libro fresco di stampa; lo ho riletto di recente: è stato piacevole nei due casi, nei due modi. La schiettezza e la profondità dei personaggi la cultura trasmessa rendono valida e gradevole l'attenzione dovuta alla trama che sgorga da ogni capitolo. A proposito di cultura e interesse, il viaggio, le visite a posti magici, ben conosciuti e vissuti, sono un motivo importante, un motivo in più per impossessarsi di questa opera. Non credo valga la pena di inserirla in un filone, di fare paragoni: è certamente il risultato di lavori e fantasie passate dell'autore a cui si aggiunge la ricerca del nuovo con strumenti moderni e attuali e, forse, di moda. A mio giudizio, obbiettivo raggiunto! Buona lettura anche a voi, amici.