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Indicato da Feuerbach come "Mosé dei materialisti moderni" ed elogiato da Nietzsche come proprio "predecessore", Spinoza ha finito per diventare anche per Lowith un punto d'approdo della propria critica della modernità. Proprio in questo saggio, unico per l'ampiezza della trattazione di temi spinoziani, l'autore dell'"Etica" viene presentato come il "primo, grande illuminista moderno" che ha rinaturalizzato il Dio trascendente della tradizione biblica, anticipando, e talvolta persino superando, la stessa critica di Nietzsche alla metafisica platonico-cristiana. "Osservatore preciso e penetrante delle cose umane e sovrumane", Spinoza ha delineato per primo i tratti di una modernità non segnata dalla secolarizzazione e dalle filosofie della storia: una "filosofia vera", immune da ogni corrosione nichilistica e con cui il naturalismo del Lowith maturo instaura un confronto decisivo e ancora attuale per ogni ricerca interessata ad una "comprensione naturale", se non di Dio, almeno del mondo e dell'uomo.
Indicato da Feuerbach come "Mosé dei materialisti moderni" ed elogiato da Nietzsche come proprio "predecessore", Spinoza ha finito per diventare anche per Lowith un punto d'approdo della propria critica della modernità. Proprio in questo saggio, unico per l'ampiezza della trattazione di temi spinoziani, l'autore dell'"Etica" viene presentato come il "primo, grande illuminista moderno" che ha rinaturalizzato il Dio trascendente della tradizione biblica, anticipando, e talvolta persino superando, la stessa critica di Nietzsche alla metafisica platonico-cristiana. "Osservatore preciso e penetrante delle cose umane e sovrumane", Spinoza ha delineato per primo i tratti di una modernità non segnata dalla secolarizzazione e dalle filosofie della storia: una "filosofia vera", immune da ogni corrosione nichilistica e con cui il naturalismo del Lowith maturo instaura un confronto decisivo e ancora attuale per ogni ricerca interessata ad una "comprensione naturale", se non di Dio, almeno del mondo e dell'uomo.
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