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In quest'opera Luca Gallesi va alla ricerca, più che del fascismo, delle origini del pensiero di Ezra Pound: poesia, economia, arte e politica. Durante la lettura, si capisce quindi quali siano gli autori che più hanno influito sulla formazione del grande poeta americano. Chesterson, Douglas, Gesell, Brooks Adams e Thomas Carlyle, solo per fare alcuni nomi. Chi aprirà il libro con l'idea di leggere un'opera sul fascismo, rimarrà in parte deluso. Perché qui non si parla del fascismo in Pound, ma del perché Pound arrivò poi al fascismo. Attraverso l'influenza di determinati autori - la maniera di intendere la storia, la società e la politica - Pound arriverà a schierarsi dalla parte di Mussolini, ma mai contro il suo Paese. Perché un cliché deve cadere: Ezra non fu mai un anti-americano; al contrario fu un fervente patriota. Questo è fuori discussione. E se ammirò molto Mussolini fu perché in esso vide il riflesso del presidente americano Thomas Jefferson. Quanto questo poi corrisponda al vero è una questione, invece, aperta al dibattito.
Mi dispiace che in Italia si faccia così poco per contrastare l'esaltazione del fascismo e del nazismo, eppure esiste l'apologia di reato. Un libro inutile, che esalta un autore che aveva posizioni antisemitiche, new age, esoteriche. Non c'è nulla di geniale in Ezra Pound. E chiunque con un minimo di buon senso, avrebbe fatto marcia in dietro e si sarebbe pentito per aver aderito al fascismo mussoliniano. Cosa che Ezra Pound non ha mai fatto. La seconda guerra mondiale quante vittime ha prodotto? Non si può negare la storia e tutti quei morti gridano giustizia e sta a noi conoscere come sono andate le cose per non ripetere quegli errori, e anche per non esaltare oggi il fascismo, il nazismo, Ezra Pound e non fare passare per un grande intellettuale l'autore Luca Gallesi. Perché in Italia si pubblicano certi libri? Quello che mi fa rabbia è che questo libro sia pubblicato da ARES edizioni, casa editrice nata per portare avanti nella società il confronto e il dialogo con un punto di vista cristiano cattolico. Basta fascismo! Finiamoladi esaltare autori che non hanno nulla di geniale.
Ezra Pound è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi poeti di ogni tempo e la sua attività letteraria è lì a dimostrarlo. Meno conosciute ed apprezzate sono le sue idee economico - politiche, in quanto esse sono state considerate come il frutto della sua "follia". Ad aiutare il lettore a capire qualcosa di più di queste viene proposto questo fondamentale saggio di Luca Gallesi, il massimo conoscitore dell'opera poundiana in Italia. Cominciamo col dire che Pound sviluppò delle teorie economiche eterodosse nei primi anni del Novecento e a ridosso della Grande guerra attorno alla rivista "The New Age"di A.R. Orage, i cui principali collaboratori erano intellettuali del calibro di Belloc, Chesterton, Shaw, Yeats, Maetzu, e in quel cenacolo si svilupparono le teorie del Guild Socialism e del Credito Sociale, idee ostili al corrente modo di concepire l'economia e la politica in quanto anticapitaliste, antiparlamentari e ferocemente avverse al mondo delle banche e della finanza. Tutte questo fermento ideale non poté che coincidere col Fascismo mussoliniano, che proprio allora si andava affermando in Italia. Lo stesso Mussolini incontrò Pound una sola volta e il poeta ne fu così affascinato da rimanergli fedele anche nella RSI, dove forse si poterono vedere le prime manifestazioni di un ritorno del fascismo al socialismo delle origini. La visione della vita poundiana era simile al Fascismo anche nel suo antimaterialismo e per una concezione spirituale antieconomicistica, in cui l'economia non dovesse essere il destino dell'uomo, ma solo una parte della vita dell'essere umano. Questo saggio è quindi di fondamentale importanza per i lettori del Terzo Millennio, in quanto dimostra la lungimiranza di un poeta che seppe elaborare una dottrina economica alternativa al capitalismo e alle sue evidenti ingiustizie senza concedere nulla al materialismo marxista che si era affermato in Russia e che in nome di una pretesa uguaglianza portò sofferenza, miseria, fame e morte.
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