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Anno edizione: 2007
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La Passione di Cristo è l'Evento per eccellenza nella storia della cristianità. Secondo Gianni Gasparini "è divenuto l'archetipo di ogni sofferenza, di ogni morte e rinascita": esso è un accadimento tragico mai concluso, che continua, e dal suo silenzio millenario "parla a ciascuno di noi, attori quotidiani delle passioni umane di cui esso è lo scrigno inesauribile". Da questo scrigno a cui letteratura e arte mondiali hanno dedicato pagine sublimi nell'arco di duemila anni, l'autore trae un testo lirico e drammaturgico insieme, illustrato da particolari tratti dal magnifico Compianto di Niccolò dell'Arca, e composto di dieci stazioni che commentano in versi e in prosa i versetti evangelici, dalla morte di Lazzaro all'apparizione di Emmaus (con la presentazione dei protagonisti di allora, da Barabba ai discepoli e alla Maddalena). A queste stazioni principali fanno seguito tre movimenti di contro-canto, in cui si dà voce al "noi", a "tutti i piangenti della terra", all'umanità che quotidinamente ha vissuto e vive la sua passione fatta di sofferenza innocente, di violenza invendicata, di malattie e morti immeritate, di dubbi di fede e di preghiere inascoltate: di tutte le croci,insomma, portate sulle spalle dalle creature di Dio. E l'epilogo che chiude questa breve e intensa prova drammatica ha la gravità evocativa e la profondità dell'invocazione proprie del coro delle tragedie antiche: "E sfileranno insieme a noi i defraudati di pane e giustizia, i deprivati di misericordia e compassione, gli schiavi e i prigionieri, i relitti e la spazzatura del mondo". Ma si conclude con le parole di speranza che sorreggono ogni cristiano:" E ci sarà, alla fine del corteo, chi porterà sorrisi. Sorrisi di fiori spuntati rasoterra, di raggi del sole tra le messi, di lune e stelle bonarie a governare la notte. Sorrisi di piccoli, tenerezze d'innamorati e volti radiosi di chi ha ricevuto perdono".
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